Lonate Pozzolo, in consiglio comunale lo scontro sulla giornata della Legalità
Il tema della giornata della Legalità (23 maggio) è stato oggetto di discussione nel consiglio comunale di Lonate Pozzolo, per una mozione presentata dalla minoranza
Domenica 23 maggio sarà la giornata della Legalità, un tema molto sentito dall’amministrazione di Lonate Pozzolo, che ha deciso di scaldare i motori con largo anticipo.
Infatti, la consulta per la Legalità, dopo aver stabilito di “aderire” alla giornata con iniziative culturali di sensibilizzazione, includendo anche le scuole, nella riunione del 9 febbraio, c’è stata la delibera di giunta (del 18 febbraio, non ancora resa pubblica).
Lonate Pozzolo scalda i motori per la giornata della Legalità
Durante la seduta consiliare di martedì 23 febbraio maggioranza e opposizione si sono scontrate su delle questioni prettamente formali riguardo alla mozione del centrodestra sull’istituzione della giornata lonatese della legalità.
Prima della lettura della mozione da parte di Ausilia Angelino, la sindaca Nadia Rosa ha voluto precisare di aver portato la mozione come argomento prima in consulta «perché questo è il ruolo principale della consulta: ha una funzione consultiva e propositiva. Si è discussa in quella sede, dove ci sono rappresentati di tutti i gruppi consiliari, e abbiamo deciso per la giornata del 23 maggio. Dati i pareri positivi da parte di tutti in consulta, la giunta si è già attivata dando attuazione anticipata alla mozione e giovedì scorso ha istituito la giornata della Legalità per il 23 maggio». «Se volete distinguere il punto siamo qui, anche se credo sia già stato detto tutto in commissione; forse abbiamo anticipato i tempi ma è anche per arrivare a maggio con più agio per promuovere le iniziative», ha continuato.
«Vogliamo discutere la mozione, perché credo che un consiglio comunale abbia più valore di mandato di una consulta, dove si è parlato», ha insistito Angelino. Tra la consigliera di minoranza e la sindaca è quindi iniziata una discussione riguardo i compiti e l’autonomia della consulta: «Se deve essere il consiglio comunale a dire la consulta cosa proporre, non ci siamo. Mi sembra ridicolo. A cosa servirebbe la consulta? L’istituzione della giornata della legalità è già stata fatta dalla delibera di giunta, la scelta della data è già stata fatta. Se dobbiamo votare l’impegno ad una cosa che è già stata fatta va bene, visto che è già stata fatta», ha ribadito, per poi sottolineare che per le minoranze è fondamentale «è che siate stati voi a proporre l’istituzione della giornata, non la giornata in sé».
Dalle file della minoranza, Mauro Andreoli (Grande Nord) è inizialmente sembrato più conciliante, proponendo di modificare la mozione e di sottoporla alla votazione del consesso, «considerando quanto è già stato fatto, per arrivare all’unanimità delle forze politiche». Ha, però, criticato la scelta di non aspettare una settimana per «per poter discutere tutti insieme in consiglio comunale».
Una mozione “pleonastica”
Dalle file della maggioranza la consigliera Tania Manfredelli e l’assessora Melissa Derisi si sono dette «perplesse» sulla votazione. «È pleonastico discutere questa mozione – che ha sicuramente una sua logica e un suo senso – che serve a impegnare il consiglio comunale verso qualcosa che è già stato deciso. È un imbarazzo votare qualcosa che è già stato fatto: la consulta è l’organo proposto per parlare di legalità ed è l’organo propositivo per lavorare, contenente anche gli addetti ai lavori. Io sono favorevole alla mozione, ma l’abbiamo già fatto», ha spiegato Manfredelli. Della stessa linea l’assessora: ricordando il momento della consulta, ha affermato che «il sindaco ha comunque ribadito che la proposta viene dal vostro gruppo consiliare; forse il vostro rappresentante avrebbe dovuto portare questa iniziativa in consulta, altrimenti questa perde di significato».
Prima della votazione, Rosa ha ribadito il proprio punto di vista: «Nessuno ha mai detto che la giornata della legalità è stata istituita dalla maggioranza. È agli atti la vostra mozione di gennaio, che è stata portata in consulta e che la giunta ha deciso di istituire la giornata seguendo la vostra idea. È già stata condivisa nei fatti».
La minoranza, non ritirando la mozione, ha voluto che venisse votata. Prima del voto, Andreoli ha commentato: «Questo anticipare i tempi mi sembra fuori luogo. Cosa sarebbe cambiato aspettare di approvare con il voto in consiglio comunale, che è espressione del voto di tutte le forze politiche che rappresentano la cittadinanza, e non solo l’espressione dell’attuale maggioranza? (la giunta). Mi sembra si stiano facendo dei grandi salti per precorrere i tempi e non arrivare al voto su questo tema in consiglio comunale, la sede legittima».
Alla fine tutta la maggioranza si è astenuta, mentre i consiglieri di opposizione hanno votato a favore della mozione.
Centrodestra per Lonate: “La loro legalità”
«A fronte della proposta d’istituzione della giornata lonatese della legalità, avuto il parere favore della Consulta legalità, la Giunta Comunale, con propria delibera del 18 febbraio, ha provveduto in autonomia all’istituzione di detta giornata, anticipando di pochi giorni la discussione in Consiglio Comunale. L’obiettivo è stato certamente raggiunto, ma al di là di tecnicismi o delle acrobazie verbali adottate dalla maggioranza, resta l’amaro in bocca per la palese ed assoluta scorrettezza attuta. Scorrettezza non tanto verso il nostro gruppo consiliare, ma verso l’assise civica, massimo organo democratico locale e rappresentativo di tutta la nostra comunità senza distinzione di parte», ha commentato Centrodestra per Lonate a margine della seduta.
E, in conclusione: «Abbiamo capito che al Sindaco Nadia Rosa e alla sua maggioranza non interessa la legalità, ma solamente la loro legalità. Un giocattolo da utilizzare a piacimento, magari per propaganda. Per estensione ci domandiamo se al Sindaco ed alla maggioranza interessi realmente il bene comune della nostra comunità locale o solamente il “LORO” bene comune? All’arroganza della maggioranza c’eravamo abituati, ma appare ora palese che la vera emergenza a Lonate non è più la legalità, ma la democrazia stessa, minacciata da chi attualmente occupa le poltrone di sindaco, assessore o consigliere di maggioranza (Nadia Rosa e la sua cricca), che, al di là delle belle parole, non riesce a liberarsi degli interessi di parte, umilia il consiglio comunale, e non ha capacità di dialogo, ascolto, lungimiranza politica oppure più semplicemente buon senso».
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