Lonate Pozzolo scalda i motori per la giornata della Legalità

Il prossimo 23 maggio sarà la giornata della legalità e Lonate Pozzolo punta a collaborare con le scuole, tramite iniziative di sensibilizzazione, e con i commercianti, distribuendo i loghi "pizzo-free" da attaccare alle vetrine

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La giornata della Legalità sarà il prossimo 23 maggio ma Lonate Pozzolo gioca d’anticipo cercando di organizzarsi per tempo.

Se ne è discusso già nella consulta della legalità martedì 9 febbraio (la riunione è avvenuta a distanza), che ha visto una numerosa partecipazione di cittadini lonatesi con grande soddisfazione dei membri della commissione e della sindaca, Nadia Rosa.

Guardando alla proposta del centrodestra lonatese sull’istituzione della giornata contro la ‘Ndrangheta in tre possibili giorni (23 maggio, 19 luglio o 3 settembre), la prima cittadina ha ritenuto importante mantenere la data di maggio.

“La giornata della Legalità lonatese”

Ad oggi, si sta lavorando al progetto delle targhette pizzo-free in collaborazione con i commercianti del territorio: è stato formulato un logo «per fare rete con i commercianti appendendo i loghi sulle vetrine dei commercianti», ha spiegato Silvia Regalia (della consulta), che se ne è occupata personalmente. «È una iniziativa simbolica che può essere molto forte, anche se non abbiamo la certezza della presenza del pizzo a Lonate Pozzolo; il progetto intende sensibilizzare i cittadini sulla pratica illegale dell’estorsione. Il 23 maggio verranno consegnate ai commercianti che vi aderiranno riceveranno le targhette “questa attività è pizzo-free” da appendere alle vetrine delle loro attività».

L’idea centrale è di declinare il 23 maggio nella giornata della legalità lonatese, in stretta collaborazione con le scuole (Covid permettendo): «Possiamo fare rete tra le iniziative locali e nazionali, realizzando qualcosa con più rilievo, coinvolgendo anche più facilmente la scuola», ha affermato Rosa.  Si valuterà anche la possibilità di ampliare il più possibile l’offerta, magari istituendo una settimana della legalità costruendo intorno alla data cardine del 23 maggio una serie di eventi.

La mozione della consulta della Legalità verrà inserita in giunta e in seguito in consiglio comunale.

Lonate in marcia contro la ‘Ndrangheta: “Gli onesti sono di più”

«Noi non dobbiamo rimanere inerti, ognuno nel proprio campo; bisogna avere tutti insieme dei progetti di legalità che ci tengano insieme, perché i progetti e le idee cambiano, le amministrazioni passano, ma bisogna avere dei progetti in comune con silenzio e dedizione. Purtroppo alcuni, con la loro sola presenza, vogliono dare il segnale che l’illegalità non è finita. Bisogna prendere le distanze da loro. Non è corretto avere appoggi dalla criminalità, bisogna avere sempre la barra dritta della moralità», ha sollecitato poi.

“Dobbiamo sorvegliare”

Quanto alla situazione in generale a Lonate Pozzolo, secondo la sindaca la città si trova in una «fase transitoria, non possiamo lasciare spazi da riempire perché rischiamo di tornare indietro».

Il clima negli ultimi mesi sembra essersi un po’ inasprito, complici anche le inchieste di Report l’ottobre scorso sulla pervasività della ‘Ndrangheta nel Varesotto, che sono state oggetto di discussione nella riunione qualche giorno dopo la trasmissione di Rai 3. Poi la situazione si è sempre fatta più tesa, a novembre, tra le lettere di minacce alla sindaca e alla maggioranza in consiglio comunale e l’incendio dell’ex deposito edile.

«Negli ultimi tempi abbiamo dei fenomeni di maleducazione e di illeciti che si stanno verificando, vengono compiuti atti vandalici ripetutamente, vengono consumate sostanze stupefacenti. Dobbiamo, tutti noi, sorvegliare. Ci sono persone che usano la violenza nei confronti dei cittadini onesti, ma noi non dobbiamo essere loro ostaggi: è importante che tutti si attivino positivamente per cambiare la situazione. Il comune può fare delle proposte, essere attivo, fare iniziative e coinvolgere il più possibile». Oltre a ciò, Rosa ha segnalato anche la maleducazione e la sensazione di impunità che imperversa sui social, definendole «un continuo attacco alle istituzioni non corretto. Il problema è che tutto ciò crea un clima avvelenato che si riverbera nella vita reale: dobbiamo essere sempre attenti e al fianco delle forze dell’ordine, che purtroppo non possono essere sempre ovunque».

 

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 10 Febbraio 2021
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