Chi è Maurizio Maggioni, candidato sindaco del Pd a Busto Arsizio
Bustocco, classe 1952, non ha un profilo sui social network ma si sta attrezzando. Professore all'Ite Tosi in pensione, impegnato nel sociale e consigliere regionale negli anni '90
Classe 1952, professore di italiano, storia e filosofia dal 1998 fino alla pensione e convinto sostenitore del nuovo corso dell’istituto con Benedetto Di Rienzo dirigente, ex-consigliere comunale e consigliere regionale dal 1990 al 1995, da sempre impegnato a creare percorsi di cittadinanza e legalità tra gli studenti, attualmente presidente dell’Auser, tesserato Pd e socio Coop dal 1972. Ecco in poche righe chi è Maurizio Maggioni, candidato sindaco del Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative di Busto Arsizio.
Come nasce la sua candidatura?
«Quando i tavoli erano ancora aperti e molto fluidi qualcuno aveva fatto il mio nome per cementare alcune istanze più di sinistra e sociali, care anche ai movimenti di sinistra in città. Avevo dato la mia disponibilità in quanto iscritto al partito ma da novembre a gennaio sono cambiate tante cose e il mio nome è rimasto sul tavolo anche quando sinistra, Verdi e 5 stelle hanno fatto la loro scelta di candidare Amanda Ferrario. Ringrazio il partito che ha fatto valutazioni sul versante esterno al partito, pensando al mio impegno nel sociale».
Crede che sia ancora possibile riunire il fronte di sinistra sotto un unico candidato? Sono immaginabili le primarie con Amanda Ferrario?
L’impegno preso col circolo è quello di sperimentare collaborazioni. Faremo un incontro con loro anche se è abbastanza scontata la risposta. Ipotesi primarie? Prima va valutata una convergenza sui programmi. Non mi sembra che ci sia in questo momento: ad esempio su Accam noi non siamo per la chiusura domani mattina come vorrebbero 5 Stelle e sinistra: lo dice uno che ha affrontato per primo il tema dei rifiuti in consiglio regionale mentre infuriava tangentopoli e in Regione scattavano le manette un po’ ovunque (Maggioni fu relatore della legge istitutiva dell’ Arpa, del Piano di difesa idrogeologica e del Piano di risanamento dell’aria, dei Piani Provinciali per la gestione dei rifiuti, ndr). Credo che la priorità da affrontare sia quella sociale: per i prossimi due anni avremo una situazione di tensioni e difficoltà sociali che scaturiranno dalla c risi economica dovuta alla pandemia.
Quindi al centro del suo programma ci sarà la questione delle nuove povertà?
«È il vero tema da affrontare per chiunque vincerà le elezioni. Il mio intento è quello di costruire relazioni di vicinato ripartendo dall’edilizia residenziale pubblica di cui nessuno parla più, le piste ciclabili, il commercio di vicinato. Vogliamo uscire dal centro di Busto e far vivere i quartieri portando servizi di prossimità. Altro tema da affrontare sarà il trasferimento demografico da Milano alle città intorno e Busto rientra in pieno in questa casistica: lo sviluppo dello smart working a seguito della pandemia è un dato importante che va tenuto in considerazione».
Quali sono i suoi rapporti con i social network?
«Non ho una pagina facebook ma mi sto attrezzando. So che la campagna elettorale si giocherà molto anche su questo piano. Non mi sono mai impegnato con il mio profilo personale ma con Auser sì e abbiamo dotato l’associazione di un sito internet e di una pagina facebook».
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