È partito l’hot spot tamponi rapidi a Cuveglio
Utenti sul posto per i test. Il sindaco: “Grande sforzo organizzativo ma ce l’abbiamo fatta”
Associazioni e volontari in campo, i medici e l’amministrazione comunale: tutto per dare la possibilità di far partire il servizio di tamponi rapidi a “Santa Maria“, che in epoca precovid era uno spazio in fregio alla statale per feste e ritrovi mangerecci, oggi in piena pandemia serve da punto di arrivo per gli utenti che necessitano di tampone rapido.
Ma attenzione: è un servizio destinato ad accogliere cittadini che possiedono una prescrizione medica.
Non è dunque un “fai da te“: l’esame avviene solo dietro prescrizione del medico curante. «Sul posto è presente una “scheda paziente” che accompagna l’arrivo della persona a cui viene fatto il test», spiega il sindaco Francesco Paglia.
«Poi, nell’attesa di avere l’esito, è possibile aspettare in auto il risultato, che arriva una decina di minuti dopo. Oppure si può lasciare la postazione e ricevere l’esito via sms o attraverso comunicazioni che giungono all’utente sul telefono».
Sul fronte dei contagi Cuveglio è stata nella giornata di mercoledì al cento dell’attenzione per notizie che hanno riguardato l’impennata di contagi.
«C’è stato, sì, un incremento di contagi in pese, ma che è stato graduale: i 21 positivi non sono riferiti a un solo giorno!», ha spiegato Paglia, «ma si riferiscono a un dato in crescita che vede dall’inizio del mese, quindi oltre due settimane fa, il passaggio da 6 positivi del primo febbraio ai 21 di oggi: c’è stata sì una crescita, ma parlerei di incremento e non di esplosione dei casi».
Intanto nella postazione di Santa Maria attorno alle 15 di giovedì già le prime auto erano arrivate, con personale della protezione civile che gestiva gli accessi.
«È stato possibile allestire questo punto per i test solo grazie a uno sforzo organizzativo da parte di tutti: l’amministrazione, ma sopratutto i medici che hanno aderito a titolo di volontariato, e al personale della protezione civile e agli iscritti della Proloco che si sono messi a disposizione per curare i minimi particolari dell’operazione. Se dovessero implementarsi le attività ci sono anche altre associazioni pronte a muoversi, come gli alpini», conclude il sindaco Paglia.
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