Positivo un volontario della Protezione civile di Induno, il sindaco: “Chiederò che siano vaccinati”
"Mettere in sicurezza i volontari della Protezione civile sarebbe un ottimo modo per dare un'attestazione concreta di riconoscenza a queste persone", dice il sindaco Marco Cavallin
Ranghi ridotti per la Protezione civile di Induno Olona, dopo che uno dei volontari è risultato positivo al Covid.
A dare la notizia è stato ieri il sindaco Marco Cavallin, nel consueto resoconto sulla situazione dei contagi in paese: «Sabato 6 febbraio a Induno contiamo 2 nuovi casi e nessun guarito, quindi i totali si aggiornano rispettivamente a 39 casi attivi e 584 guarigioni. Purtroppo è risultato positivo al tampone uno dei ragazzi del distaccamento indunese della Protezione Civile e di conseguenza, altri volontari dovranno stare in quarantena precauzionale».
Cavallin ha voluto ricordare il prezioso lavoro che la Protezione civile sta svolgendo in paese fin dall’inizio della pandemia: «Tante volte quest’anno ho avuto modo di ringraziare questo gruppo di cittadini esemplari, instancabilmente al fianco della nostra comunità per assisterla ed aiutarla, con particolare riferimento ai più fragili. La Protezione civile di Induno ha svolto e sta svolgendo un lavoro prezioso, coraggioso, a contatto quotidiano col rischio. Questa notizia amara di un contagio tra le sue fila mi spinge – oltre ad augurare alla persona positiva una prontissima guarigione – a dire che troverei giusto, e mi impegnerò a far sentire la mia voce in questo senso – che tutti i volontari di Protezione civile siano considerati “lavoratori essenziali” e come tali inseriti dal Ministero della Salute nelle più prossime fasi di vaccinazione, che riguardano tra gli altri anche Forze dell’Ordine, magari proprio quella che si va ad aprire con l’arrivo del vaccino Astra-Zeneca, la cui somministrazione come sappiamo è consigliata per i minori di 55 anni».
«Mettere in sicurezza i volontari sarebbe un ottimo modo per dare un’attestazione concreta di riconoscenza a queste persone – conclude Cavallin – e soprattutto porle nella migliore condizione perché possano continuare ad aiutare con minore stress e maggiore serenità tutta la popolazione italiana».
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