Recovery fund: Aime forma un tavolo di confronto programmatico
Il gruppo di lavoro chiamato “Officina 2023” elaborerà le tematiche strategiche riguardanti i fondi in arrivo da Bruxelles
La riunione di presidenza di Aime, Associazione Imprenditori Europei, ha approvato all’unanimità la proposta della giunta di formare un tavolo di confronto programmatico sul Recovery Fund, affidando ad un gruppo di lavoro formato da 12 qualificati esponenti del mondo accademico, manageriale e amministrativo il compito di elaborare un documento di discussione e di proposte in merito ad alcuni punti cardine già individuati dall’associazione di categoria.
Ne fanno parte: Silvio Aimetti (imprenditore), Paolo Balduzzi (docente universitario), Angelo Cabrele (libero professionista), Michela Ceriani (Isiss Don Milani di Tradate), Gabriele Molinari (consulente), Ivana Morlacchi (preside istituto Fermi di Castellanza), Mauro Pramaggiore (manager), Massimo Protasoni (insegnante), Vincenzo Salvatore (professore universitario), Angelo Senaldi (manager), Ambrogina Zanzi (commercialista), Sergio Zucchetti (docente Liuc)
L’obiettivo è poter meglio definire le proposte che Aimevorrà presentare su temi delicati e complessi che riguardano il futuro del nostro Paese, a contributo di quello che il nuovo Governo si accinge a rielaborare per accedere ai finanziamenti stanziati dall’Unione Europea.
Sono 5 i punti focus oggetto di analisi e di elaborazione: 1) la conversione e l’efficientamento delle produzioni industriali per renderle più sicure per l’ambiente; 2) la digitalizzazione della PA e gli accorgimenti per renderla uno strumento più efficace, moderno e fluido nel rapporto tra imprese e istituzioni e tra pubblico e privato; 3) le riforme sostanziali e improrogabili del fisco e la riformulazione delle valutazioni sull’imponibile Irpef; 4) l’alleggerimento e la stabilizzazione della legislazione sui rapporti di lavoro dipendente; 5) la semplificazione dei processi creditizi e la revisione dei rapporti tra utenti e banche.
Anche altri temi saranno oggetto di valutazione e di proposta, come la conferma per i prossimi anni dell’Ecobonus 110% e il rifinanziamento di “Industria 4.0”, misure che hanno saputo stimolare in maniera importante la domanda interna. Infine il tema scuola e formazione, sul quale è doveroso soffermarsi per l’importanza e per la complessità che lo contraddistingue e che lo rende centrale a breve, medio e lungo termine.
Su queste tematiche che saranno elaborate dal gruppo di lavoro, chiamato opportunamente “Officina 2023”, per dare anche un obiettivo temporale ai progetti, Aime si premurerà di sviluppare le singole proposte da portare direttamente alle Istituzioni entro il prossimo mese di marzo quale contributo per la costruzione dei singoli emendamenti parlamentari.
«Aime, anche durante questo periodo drammatico – dice il presidente Giuseppe Albertini, ha sempre agito con un approccio innovativo rispetto ad altre realtà, cercando di attivarsi con proposte e non solo con proteste, spesso inefficaci, pur mantenendo la necessaria fermezza nel denunciare ed evidenziare situazioni ritenute dannose per le Imprese e per la comunità. I diversi webinar organizzati nello scorso anno con i rappresentanti delle istituzioni e del passato governo, i documenti elaborati e le lettere aperte fatte pervenire puntualmente sui tavoli di competenza testimoniano la nostra coerente linea di condotta».
«L’Italia si aspetta da chi ha responsabilità pubbliche e private serietà, competenza e autorevolezza, dato che in gioco c’è il destino ed il futuro di molte persone. Oggi più che mai serve unità, collaborazione e impegno di tutti per affrontare una crisi e un’emergenza che mai si sarebbe pensato di vivere. Per questo come Associazione formuleremo una serie di proposte mirate al rilancio del sistema economico del Paese» commenta Gianni Lucchina, segretario generale di Aime, che aggiunge: «Su quanto è accaduto e sta accadendo in questi giorni a livello politico non spetta a noi come associazione entrare nel merito: a noi interessa che siano adottate tutte le opportune misure per sostenere l’economia e la salute dei cittadini, ma soprattutto che venga definito al meglio il piano di sviluppo economico e sociale per l’Italia che lasceremo ai nostri figli. Per questo cercheremo di contribuire con il massimo dello sforzo anche avvalendoci dell’aiuto di alcune delle eccellenze che il nostro territorio riserva ed esprime e che hanno accettato l’invito a questa nostra iniziativa. Persone che già da ora ringrazio per il loro contributo e per la loro disponibilità».
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