Reddito di Cittadinanza, a Busto Arsizio coinvolte 30 persone nella vigilanza davanti alle scuole

Fermi tutti gli altri progetti di utilità collettiva proposti a causa del coronavirus. In tutto sono 60 coloro che hanno dato disponibilità. L'assessore Attolini: "Un peccato non valorizzare questo provvedimento finchè c'è"

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Cosa fanno i percettori di Reddito di Cittadinanza a Busto Arsizio? A che punto sono i progetti di utilità collettiva? Lo abbiamo chiesto all’assessore ai Servizi Sociali Osvaldo Attolini che ha fatto un quadro della situazione in città.

All’assessorato risultano 60 persone che hanno risposto positivamente alla richiesta, di queste sono una trentina quelle attualmente attive e impegnate nella realizzazione dei progetti.

I progetti predisposti dai vari uffici del Comune di Busto Arsizio sono 16 ma solo uno è partito e cioè quello della vigilanza davanti alle scuole: i percettori di reddito di cittadinanza disponibili sono stati selezionati da comando polizia municipale e di questi 15 fanno capo al comune e 12 al centro per l’impiego.

Tutti gli altri progetti, una quindicina, sono bloccati a causa del covid. Si tratta di sette progetti per biblioteca e musei, 4 per il Suap, 4 progetti per l’Aias e 4 per piccola manutenzione e giardinaggio con Agesp attività strumentali. Le persone coinvolte possono lavorare per un massimo di 8 ore alla settimana e compatibilmente con altri impegni assunti.

L’assessore, nonostante le difficoltà del momento, è soddisfatto: «Sono progetti utili per le risorse che abbiamo a disposizione. Sarebbe un peccato non valorizzare questo provvedimento finchè c’è, lo dico nell’interesse di queste persone. Va sottolineato anche lo sforzo fatto dagli uffici comunali che hanno predisposto questi progetti anche se poi non sono ancora partiti a causa delle problematiche derivanti dall’epidemia da covid».

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Febbraio 2021
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