Riapre il Museo etnografico Castiglioni e racconta “Parole di sabbia”
Le nuove aperture del museo - da zona gialla - saranno, quindi, il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 fino alle 20, con chiusura della biglietteria alle 19
Dopo la lunga chiusura forzata, nel rispetto alle disposizioni governative anti-Covid, il Museo Castiglioni potrà finalmente riaprire al pubblico: lo farà a partire da mercoledì 10 febbraio.
Le regole imposte per il momento dalla zona gialla, in cui rientra la Lombardia, consentono le visite solo nei giorni feriali per cui, per permettere anche a chi lavora di potersi recare al Museo, è stato deciso di modificare l’orario estendendolo rispetto al consueto. Le aperture saranno, quindi, il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 fino alle 20, con chiusura della biglietteria alle 19.
Contestualmente alla collezione permanente sarà visitabile, fino al 2 maggio, anche la nuova mostra “Parole di Sabbia”, curata dall’Associazione Freezone, che avrebbe dovuto essere inaugurata lo scorso novembre ma anch’essa congelata dalla pandemia.
Si tratta di un interessante percorso che ha come protagonista la storia del grande continente africano raccontata attraverso i libri. Maurizio Fantoni Minnella ci mostra attraverso le sue foto, i suoi documentari e decine di rari volumi provenienti dalla sua sterminata collezione, aspetti della cultura africana poco conosciuti dal mondo occidentale ad iniziare da uno dei più incredibili patrimoni dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO nel 1996: le biblioteche di sabbia della Mauritania.
Le città di Chinguetti, Ouadane, Tichitt e Oualata, anticamente importanti centri lungo le vie carovaniere, celano un tesoro culturale. In quello che è diventato il regno della sabbia e del silenzio, si trovano, infatti, alcune biblioteche private che ospitano migliaia di manoscritti e testi arabi, i più antichi dei quali risalirebbero all’XI secolo.
Redatti su pergamena, finemente decorati con colori naturali da magnifiche miniature e tramandati di generazione in generazione i volumi, custoditi all’interno di suggestivi edifici costruiti in terra cruda, sono oggi in balia delle termiti e dell’avanzata della sabbia del deserto. Testi religiosi, compendi di scienza, letteratura, astronomia, geometria, diritto e matematica, rischiano di andare persi per sempre privando l’umanità di preziosi documenti che rimandano al periodo in cui la civiltà araba raggiunse il suo apogeo.
Le bellissime foto delle “biblioteche di sabbia” scattate da Fantoni Minnella sono rese ancor più vivide dai poetici e struggenti filmati che documentano questi antichi insediamenti umani del deserto e la vita del porto della capitale mauritana, Nouakchott.
Completano il percorso le vetrine in cui sono esposti decine di libri rari e preziosi che ripercorrono la letteratura che ruota attorno alla storia, alle esplorazioni, ai viaggi, alla geografia, alla cultura, alle etnie dell’Africa. Divisi per argomenti si passa dal Sahara al Fiume Nilo, dai viaggiatori ed esploratori del 1800 fino alla riscoperta del continente nel ‘900 in cui hanno un ruolo da protagonisti i fratelli varesini Angelo e Alfredo Castiglioni, dai viaggiatori e scrittori in Africa alle grandi testimonianze lasciateci da Folco Quilici, per arrivare, infine, all’antropologia e alle viaggiatrici donne.
La mostra gode del patrocinio del Comune di Varese, della Fondazione Comunitaria del Varesotto, Città di Chinguetti, Bibliotheca Nationalis Hungariae, Le vie dei Venti, Terre Solidali.
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