Sono rientrate in Italia le salme dell’ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci
Ad attenderli, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini
L’aereo di Stato con a bordo i feretri dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo, è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino a Roma. Ad attenderli, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
Le autopsie sui corpi sono attese al Policlinico Gemelli di Roma. Sull’aereo viaggiavano anche la moglie e le tre figlie dell’ambasciatore, che con lui vivevano a Kinshasa, e alcuni dei congiunti del carabiniere.
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Leggendo dell’uccisione dell’ambasciatore italiano ricordo il periodo in cui lavoravo in Burundi – paese confinante con la regione di Goma – quale responsabile finanziario per gli aiuti alla cooperazione e allo sviluppo europei. Il Paese era ancora in guerra e anche noi eravamo stati minacciati e avevamo subito attentati, per questo, come tutti i diplomatici, non organizzavamo nessuna missione senza la protezione di una scorta. La situazione nel Kivu è da decenni simile, quindi il fatto che sia stata data luce verde da parte delle autorità locali al convoglio dell’ambasciatore Attanasio per procedere senza scorta, mi lascia perplesso … Come minimo hanno agito con colpevole superficialità, se non peggio.