Rinnovo del decanato, a Luino confermato don Sergio Zambenetti
Come avviene la scelta del parroco nominato dall'arcivescovo che guida la comunità per cinque anni
L’arcidiocesi di Milano, il cui arcivescovo è dal 2017 mons. Mario Delpini, è suddivisa in 1.104 parrocchie, raggruppate in 63 decanati che sono a loro volta ripartiti in 7 zone pastorali.
In ogni decanato i sacerdoti e i diaconi ivi operanti votano una terna scegliendo tra i parroci all’interno della quale l’arcivescovo nomina il decano, il cui mandato dura cinque anni.
Non necessariamente il decano è il parroco della parrocchia principale che dà il nome al decanato stesso. Lo stesso arcivescovo nomina a capo di ogni zona pastorale un proprio vicario episcopale che in alcuni casi può anche essere uno dei vescovi ausiliari (come nel caso della zona di Varese il cui vicario è il vescovo Giuseppe Natale Vegezzi). Questa suddivisione delle parrocchie in decanati e zone pastorali risale all’episcopato di Giovanni Colombo con il sinodo del 1972.
A Luino è stato confermato decano don Sergio Zambenetti, prevosto di Luino e responsabile della Comunitá Pastorale “Madonna del Carmine”.
Don Sergio Zambenetti, classe 1955, ordinato prete dal cardinal Martini nel 1981 è prevosto di Luino dal settembre 2015 e decano dal settembre 2016. Precedessori di don Sergio quali decani di Luino: don Agostino Alberto Nagel (prevosto di Luino), don Asti (parroco di Domo), mons. Giuseppe Parapini (parroco di Dumenza), don Giovanni Montorfano (prevosto di Luino), don Piergiorgio Solbiati (prevosto di Luino) e don Giorgio Basilio (parroco di Germignaga).
La nomina dei nuovi Decani arriva in una fase particolare per la vita della Chiesa ambrosiana: è infatti in corso un cammino di riforma del Decanato stesso, una riforma che – come sottolinea il Vicario generale, monsignor Franco Agnesi – «ha l’obiettivo di “ascoltare” tutti i segni di Vangelo presenti nel nostro territorio, quello geografico e quello “esistenziale”. Desideriamo crescere nella nostra capacità di giungere a decisioni “sinodali” per compiere scelte missionarie e sostenere la testimonianza evangelica nei vari ambiti della vita umana, dalla scuola alla salute, dal volontariato allo sport».
Con questo obiettivo, nei Decanati verrà introdotta, con un volto che sarà disegnato nelle prossime settimane, una nuova realtà, quella dell’Assemblea sinodale: «È una figura che è emersa, con forza e creatività, in questi mesi di riflessione – continua monsignor Agnesi -. Al Decano si chiede non di caricarsi di un peso in più, ma di “dare una mano”, una mano che accoglie, una mano che scambia la pace, una mano che si collega ad altre mani di discepoli e missionari. Una cosa è certa: saranno soprattutto i laici ad animare e orientare il cammino decanale. In questo discernimento il Decano avrà il compito di essere segno di comunione, di tenere insieme e valorizzare i carismi e i servizi che lo Spirito suscita nella Chiesa».
(a cura di Alessandro Franzetti)
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