Sul ghiaccio di Oggiona, dove il pattinaggio è di casa
Tra i tanti problemi alle strutture sportive, Palaghiaccio in testa, moltissimi atleti hanno trovato asilo a Oggiona Santo Stefano, nella struttura di via Bonacalza, dove Federico Finazzi e Cinzia Ghiringhelli hanno dato vita ad Ice Emotion
Il periodo che stiamo vivendo, per chi fa sport sul ghiaccio, è tra i più complicati di sempre. Alle limitazioni imposte dai vari Dpcm si aggiungono i noti problemi alle strutture sportive della provincia di Varese, Palaghiaccio in testa. Moltissime atlete e altrettanti atleti sono stati costretti a “emigrare” per cercare soluzioni alternative e potersi allenare in altre strutture, molte delle quali lontane.
In parecchi hanno trovato asilo a Oggiona Santo Stefano, dove in via Bonacalza, dal 2012, Federico Finazzi e la sua compagna Cinzia Ghiringhelli hanno messo in piedi un’impresa sportiva e imprenditoriale di successo aprendo il centro sportivo Ice Emotion.
L’associazione sportiva che opera al suo interno, affiliata alla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio e all’ente di promozione sportiva Libertas, ad oggi conta 190 associati e prosegue la propria attività di formazione di atleti e atlete di ogni età in vista delle gare di interesse nazionale, come da indicazioni del Coni. Oltre ai propri tesserati, sulla pista di Oggiona pattinano ragazzi e ragazze di due delle tre società orfane del Palaghiaccio di Varese, Pattinatori Ghiaccio Varese e Icesport Varese.
«Quando le cose si fanno male in periodo di crisi saltano; chi le fa bene, avendo un progetto, seppur nelle difficoltà riesce a far fronte ai problemi – spiega Federico Finazzi, responsabile della Ice Emotion e presidente provinciale dell’ente di promozione sportiva Libertas -. Io e la mia compagna, Cinzia Ghiringhelli, siamo stati pattinatori di buon livello prima e allenatori poi. Abbiamo cominciato a Varese, al Palaghiaccio, insegnando artistico e danza. Avevamo un gruppo di ragazzi valido, ma poche ore a disposizione che si sono ridotte sempre di più per scelte complicate da spiegare, in una situazione difficile e complessa come quella della struttura varesina. Neolaureati in economia, sia io che Cinzia ci siamo rimboccati le maniche e nel 2012 abbiamo colto l’opportunità imprenditoriale, con un progetto a lungo termine. Abbiamo deciso di aprire una pista di supporto (inizialmente) e abbiamo aperto la nostra scuola».
«La nostra realtà è particolare, è una scuola che ha una pista, siamo allenatori/imprenditori. Abbiamo realizzato questo centro sportivo con un progetto forte alla base, attraverso un ente di promozione abbiamo coinvolto altre società che non avevano piste omologate e con Libertas abbiamo messo in piedi una “lega ghiaccio” con un suo programma di promozione del ghiaccio, in preparazione alle gare federali, dando possibilità a tutti di avvicinarsi allo sport e alle attività – spiega ancora Finazzi -. Anche il luogo dove sorge la pista è strategico, in mezzo tra Busto Arsizio e Varese, dove le voci su aperture e chiusure di nuove e vecchie strutture si rincorrevano da tempo».
Col Covid anche per la Ice Emotion è cambiato parecchio: «Oltre ad una riduzione delle iscrizioni, abbiamo dovuto avere a che fare con regolamenti e applicazioni degli stessi complicati, per usare un eufemismo – prosegue Finazzi -. Siamo riusciti a preparare i nostri atleti e le nostre atlete per le gare di interesse nazionale, svolte secondo le regole e con tutte le norme di sicurezza del caso. Col tempo abbiamo sviluppato tecniche di allenamento per superare il problema della pista piccola: atleti e atlete si allenano qua ed eseguono gli esercizi senza problemi, con piccoli accorgimenti. In questo periodo ci stiamo mettendo un impegno ancora maggiore: siamo 4 allenatori, io, la mia compagna e altri due tecnici. Ci occupiamo di tutto, dal rifare il ghiaccio alla preparazione dei pattini, alla pista. Andiamo avanti, grazie alla passione e all’abnegazione, come da nove anni a questa parte».
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