A un anno dalla scomparsa Cocquio Trevisago ricorda Adriano Biasoli
Alla cerimonia erano presenti la moglie Daniela, i familiari, tanti amici della parrocchia e della redazione di “Menta e rosmarino“

Una targa dedicata a ricordare la figura di Adriano Biasoli a un anno dalla scomparsa.
Ieri, domenica 31 gennaio 2021, triste anniversario al termine della S. Messa delle ore 11.00 a S. Andrea, il parroco Don Fabio Giovenzana ha benedetto la targa collocata all’ingresso della segreteria parrocchiale dedicata ad Adriano.
Alla cerimonia erano presenti la moglie Daniela (nella foto sotto), i familiari, tanti amici della parrocchia e della redazione di menta e rosmarino.

Biasoli era conosciutissimo in paese e non solo perché animatore del lavoro straordinario di documentazione legato a doppia trama alla storia locale, ai luoghi e alle tradizioni di questa terra e per questo compianto da moltissimi amici e compagni di scorribande culturali legate alla rivista.
Così lo ricordava l’anno scorso l’amico Alberto Palazzi
“Adriano si è distinto nella vita per aver raggiunto notevoli traguardi professionali sia nel settore bancario (fu dirigente di alto grado) che nel campo culturale. Però intendiamoci: può darsi che questi successi nella sostanza abbiano maggior importanza, ma non sono state queste doti a catturare l’ammirazione dei più. La gente vedeva in lui soprattutto, se non esclusivamente, l’incarnazione felice e soave della cortesia, della disponibilità e della bonarietà (per non dire della bontà). Bonario era il suo volto, il suo sorriso, i suoi sguardi, perfino il tono della sua voce era bonario. Mai che si rifiutasse di tendere la mano a chi chiedeva un aiuto, fosse per un consiglio, fosse per un appoggio a un’impresa culturale, un giudizio letterario, ma, con grande umiltà anche a chi gli chiedeva una fatica manuale.
Raggiunta l’età della pensione trovò l’energia, il tempo e l’entusiasmo per dedicarsi assiduamente alla sua comunità: alla Parrocchia, della quale era responsabile amministrativo, al Comune di cui fu consigliere, alla Comunità Montana di cui fu volontario, al Menta e Rosmarino di cui era vice-Presidente …
A tal proposito voglio ricordarlo ancora una volta presentatore sul palco di “Menta e Rosmarino”, voglio immaginare di poter ascoltare ancora il suo eloquio raffinato e voglio pensare che, a spettacolo concluso, Adriano si congedi da noi tutti con il solito cordiale e festoso saluto per poi allontanarsi, come solo le persone di grande spessore sono in grado di fare, con l’eleganza rigorosa di chi parte per l’eternità”
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