Violenza sulle donne, la riflessione di Cgil, Cisl e Uil
In Italia il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della loro vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale

In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.
(nella foto: fiori a scuola contro la violenza sulle donne)
Il sindacato, Cgil, Cisl e Uil, con l’approssimarsi dell’8 Marzo invita tutti a una riflessione che non sia limitata a quel giorno. Considerate le dimensioni che sta assumendo il fenomeno c’è un evidente problema culturale che va affrontato.
Il documento è firmato da Roberta Tolomeo (Cgil Varese), Elisa Di Marco ( Cisl dei laghi) e Stefania Mantellini ( Uil Varese)
Trento, Ferrara, Pavia. Un’ondata di casi di violenza occupa le pagine dei giornali in questi ultimi giorni, praticamente un caso a settimana dall’inizio di quest’anno. Un solo tragico epilogo di storie diverse, accomunate da una sola parola: femminicidio, un atto non causato da un momento di follia, ma preceduto spesso da periodi più o meno lunghi di violenza.
Davanti agli eventi di questi giorni, accaduti proprio nelle settimane precedenti alla Giornata Internazionale della Donna, quell’8 marzo che abitualmente si colora del giallo delle mimose, è bene fermarsi e riflettere. Riflettere su come sia possibile ricevere ancora notizie simili, su come sia possibile prevenire ed evitare tutto questo, su come rendere giustizia alle donne colpite dalla violenza, su come fare per ricordare queste vite spezzate non solo in occasione di una giornata all’anno, come fosse una formalità, ma tutti i giorni, assumendoci questa responsabilità tutti insieme. L’inasprimento delle pene e la repressione non sono sufficienti. È invece necessario formare e sensibilizzare i giovani, per favorire la cultura del rispetto e della parità tra i sessi. Auspicando un cambiamento culturale che cancelli questo fenomeno, Cgil Varese, Cisl Varese e Uil Varese si uniscono al dolore delle famiglie coinvolte.
Roberta Tolomeo (Cgil Varese) Elisa Di Marco ( Cisl dei laghi) Stefania Mantellini ( Uil Varese)
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