Approvato a larga maggioranza il regolamento del verde di Varese
Un regolamento corposo, con tredici allegati, ma semplice da comprendere per chi si occupa del verde, e niente più multe salate e incomprensibili. necessario un esperto per il progetto di giardini sopra gli 800 metri quadri
E” stato approvato a larga maggioranza il nuovo regolamento del verde di Varese.
«E’ un regolamento su cui abbiamo ragionato alcuni mesi, ed è un po’ che ci volevamo mettere mano – spiega nella sua introduzione l’assessore all’ambiente Dino De Simone – Quello attualmente in vigore ha aiutato il verde urbano a regolare rapporti tra comune e privati, ma c’era necessità di nuovi aggiornamenti».
Un regolamento che «Ha visto due passaggi in commissione, con una nuova discussione. In ogni caso tengo a specificare che questo è solo un punto di partenza: ogni occasione per migliorarlo nei prossimi anni deve essere colta, non consideriamolo come intoccabile. In compenso, ora possiamo ragionare su un piano del verde, che Varese merita di avere, e che sarà l’altro pilastro su cui fondare la valorizzazione del patrimonio verde dell’area urbana di Varese».
Il dibattito si è svolto proficuamente, con soddisfazione di tutte le formazioni politiche: «Lodo l’assessore De Simone per il lavoro svolto, aperto ai contributi interni ed esterni, che hanno portato a un regolamento sicuramente migliorativo della situazione precedente – ha commentato il consigliere Fabio Binelli – Si tratta solo di sperimentare se questa nuova versione del regolamento si addice alla città. Se c’è qualcosa che vorrei segnalare però è che abbiamo pensato a giardini e piante, ma è necessario pensare anche ai prati, che sono gli spazi verdi che più rischiano di estinguersi». E se il non tenero con l’amministrazione Binelli si esprime così, ancora più positivi i commenti degli altri consiglieri: «Un modello da imitare per le altre città, per l’equilibrio tra verde pubblico e privato» dice Enzo Laforgia, mentre Rinaldo Ballerio sottolinea il «Clima collaborativo e sereno» e Maria Paola Cocchiere spiega come «i 13 allegati siano chiari ma soprattutto indispensabili per i professionisti che gravitano attorno a questo mondo».
L’unica voce dissonante è stata quella di Elena Baratelli: «L’analisi del nostro gruppo, che ha al suo interno esperti anche di grande rilevanza, nota insufficienze, imprecisioni e una generale non adeguatezza del regolamento per la città in un giardino che Varese è. Anche in commissione ho espresso necessità rivedere regolamento, non voterò a favore».
Il provvedimento, alla fine è stato votato a larga maggioranza: 23 sono stati i favorevoli. Oltre ai membri della maggioranza, hanno votato a favore anche i rappresentanti della Lega Binelli e Piatti e i tre rappresentanti della lista Orrigoni. Nessuno ha votato contro. Sei invece sono stati gli astenuti: Elena Baratelli, Agostino de Troia, i rappresentanti di Forza Italia Esposito e Longhini e il leghista Pinti e Stefano Clerici.
PASSA L’EMENDAMENTO CHE AFFIDA A PERITI, AGRONOMI E ARCHITETTI PAESAGGISTI IL PROGETTO DEL GIARDINO
Il regolamento del verde è stato approvato con l’aggiunta di un emendamento proposto dal presidente delal commissione ambiente e sport, Paolo Cipolat «Raccogliendo uno spunto del consigliere Baratelli durante una delle commissioni che l’ha esaminato. Ringrazio perciò Varese 2.0 che ha segnalato la mancanza di questo riferimento nella stesura» spiega.
L’emendamento prevede che le decisioni sui giardini di dimensione superiore agli 800 metri quadri siano prese da esperti che abbiano «La qualifica di perito agrario e agrotecnico o architetto paesaggista» qualifiche che, nella discussione, identificano dei veri esperti di piante e giardini e non genericamente degli appartenenti all’ordine degli architetti, per esempio.
«Ringrazio l’assessore e il consigliere Cipolat per avere raccolto il mio grido e posto rimedio al problema – ha commentato Baratelli – come ho ricordato in commissione, esiste facoltà mista agraria e architettura del paesaggio che va valorizzata proprio su questi temi» L’emendamento è passato con 22 favorevoli, compresa in questo caso la consigliere Baratelli, che si è invece astenuta, come annunciato, nella votazione del regolamento nella sua totalità, e 7 astenuti.
LE NOVITA’ DEL REGOLAMENTO: MULTE PIÙ “UMANE” E SPIEGAZIONI CHIARE SUL “CHE FARE”
Oltre alla necessità di un progetto di un esperto per i giardini di dimensione superiore agli 800 metri quadri , tra le nuove norme del regolamento del verde c’è anche una più equa distribuzione delle multe, che però restano attive, in caso di lavori di manutenzione dannosi o pericolosi: con il regolamento vigente sono fioccate multe di oltre diecimila euro, 8000 solo per una potatura errata. «Queste non avverranno più»ha assicurato l’assessore De Simone.
Il regolamento prevede inoltre 13 allegati che disciplinano altrettanti argomenti specifici, e che illustrano – anche con esempi grafici – le modalità delle potature, le procedure amministrative, le progettazioni, gli orti urbani, le sanzioni ed altro: un regolamento corposo ma al tempo stesso integrato da schede specifiche, particolarmente lineare nell’approccio, un vero e proprio vademecum per chi si deve occupare del verde.
Fondamentali alcuni punti, come il divieto di capitozzatura e potatura drastica del patrimonio arboreo, ponendo fine a una pratica deleteria e pericolosa. Anche la fauna selvatica è poi una componente del regolamento, disciplinando gli interventi di manutenzione in modo da non arrecare disturbo e danno alla fauna presente, come l’avifauna nidificante.
Tra le novità ci sono anche l’introduzione di pratiche a basso impatto ambientale per la cura del verde pubblico, dall’impiego di prodotti sostenibili per i trattamenti alla promozione di sistemi che garantiscano l’efficienza degli impianti irrigazione; l’introduzione di una pianificazione per ridurre la necessità di interventi di emergenza, privilegiando specie vegetali autoctone e rustiche che necessitano di poca manutenzione e al contempo riducano il consumo di acqua e sostanze chimiche.
IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 29 MARZO
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