Aree gioco aperte, salvo diversa disposizione del singolo Comune
Le regole in vigore per la zona rossa non prevedono la chiusura delle aree gioco "a meno che non sia disposta dalle autorità locali"
Le aree gioco nei parchi ad accesso pubblico erano state “chiuse”, cioè esplicitamente rese inaccessibili ai bambini in tutta la Lombardia, per effetto dell’ordinanza regionale dello scorso 4 marzo, in vigore dal 5 al 14 marzo.
Da lunedì 15 marzo tutta la Lombardia è diventata rossa per effetto del Dpcm, ma le regole nazionali di zona rossa consentono l’accesso alle aree giochi dei parchi pubblici “salvo diverse specifiche disposizioni delle autorità locali – si legge nelle Faq del governo per la zona rossa – e a condizione del rigoroso rispetto del divieto di assembramento e comunque in prossimità della propria abitazione”.
Per rendere esplicito il divieto di usare i giochi le autorità locali a inizio mese avevano delimitato le altalene e scivoli con nastri bianchi e rossi che in parte sono state rimosse dagli incaricati dei comuni, in parte sembrano strappate, generando dubbi tra i genitori e in generale tra gli adulti che si occupano dei bambini in questi giorni. Non è però lo stato di conservazione dei nastri bianchi e rossi a fare la differenza, semmai i provvedimenti delle singole amministrazioni locali.
Le aree gioco sono accessibili in questa fase di zona rossa a meno che le amministrazioni comunali non abbiano espressamente deciso diversamente con apposito provvedimento. E in molti Comuni in questi giorni stanno rassicurando i genitori con esplicite comunicazioni circa la possibilità di utilizzare le aree gioco. Tra i primi Varese e Malnate, ma anche Castiglione Olona, che invita gli adulti a “usare buon senso” e Cairate che sulla sua pagina Facebook si rivolge direttamente ai bambini: “Riprendetevi i vostri luoghi e scusate noi grandi per questo periodo che, a volte, ci fa dimenticare i vostri diritti”.
Sempre secondo le disposizioni nazionali, i minori possono accedere alle aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini gratuitamente aperti al pubblico “anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura”. In caso di controlli da parte delle forze dell’ordine deve essere fornita autocertificazione”.
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