Cinquant’anni di scoperte sul cielo australe nell’incontro di Tarenghi
Tra i principali protagonisti per la realizzazione dei massimi osservatori astronomici mai costruiti, il professore è l'ospite della serata organizzata dal Gruppo Astronomico Tradatese per lunedì 22 marzo

C’è di nuovo grande attesa per l’ ennesima serata online (diretta dal sito del GAT) di grande suggestione organizzata dal GAT, Gruppo Astronomico Tradatese, per lunedì 22 Marzo, ore 21.
Sarà infatti ospite degli astrofili tradatesi, in diretta da Monaco, il Prof. Massimo Tarenghi, uno dei protagonisti principali per la realizzazione dei massimi osservatori astronomici mai costruiti, che l’ Europa ha voluto collocate sul deserto cileno di Atacama.
Tema della serata condotta da Tarenghi: ESO, 50 anni di scoperte sul cielo australe. Nel Gennaio 1964 una decina di nazioni europee firmarono un accordo per realizzare il primo osservatorio europeo al disotto dell’equatore, per poter studiare al meglio le meraviglie del cielo australe. Era nato ESO (European Southern Observatory).
Nell’ Ottobre dello stesso anno ESO acquistava dal governo cileno un’intera montagna alta quasi 3000 metri, denominata La Silla, per la forma a sella della sua parte sommitale. Alcuni anni dopo (era il mese di marzo 1969) con la collocazione a La Silla dei primi telescopi, il sogno degli astronomi europei diventava realtà. Una realtà che si sarebbe espansa in maniera esplosiva negli anni seguenti. L’Italia si aggiunse all’ ESO nel 1982, con la realizzazione, sotto la guida di Massimo Tarenghi, dell’ NTT (New Tecnology Telescope) un telescopio di 3,5 metri di nuovissima concezione la cui tecnologia, negli anni successivi, avrebbe permesso la realizzazione dei massimi telescopi della nostra epoca. A metà degli anni 90, infatti, in pieno deserto di Atacama, venne realizzato da ESO e sempre sotto la guida scientifica di Tarenghi, il mastodontico osservatorio di Cerro Paranal, una montagna con la cima tagliata e spianata sulla quale sono stati collocati 4 telescopi giganti da 8,2 metri, che negli ultimi 20 anni hanno realizzato alcune tra le massime scoperte di sempre.
Il Prof. Massimo Tarenghi quindi è stato il referente italiano principale in ambito ESO, avendo collaborato direttamente alla realizzazione di tutti i grandi telescopi che l’Europa ha collocato sul deserto di Atacama. Sarà davvero di grande interesse il suo racconto, vissuto in prima persona, di questa epopea unica nella storia della scienza umana, che ha permesso di fare scoperte epocali, tipo il primo pianeta attorno ad una stella diversa dal Sole, oppure la dimostrazione dell’esistenza di un grosso buco nero (4 milioni di masse solari) al centro della Via Lattea e, forse, di ogni galassia. Per finire all’altopiano cileno di Chajnantor, a 5000 m di altezza, dove ESO ha collocato il mastodontico radio-interferometro ALMA, dotato di 66 antenne capaci di lavorare tutte simultaneamente sullo stesso oggetto. Di ALMA Tarenghi è stato anche direttore dal 2002 al 2006. Va aggiunto che l’attuale pandemia mondiale non ha risparmiato questi templi della ricerca astronomica. Il corona-virus ha infatti costretto sia Paranal che ALMA a fermarsi per ben sei mesi, dopo aver lavorato praticamente ogni notte (grazie al deserto!) per dieci anni consecutivi. Anche di questa situazione, che fortunatamente sta ora tornando alla normalità, Massimo Tarenghi è stato involontario testimone diretto.
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