Il Comune sfratta il rugby, ma adesso si apre al dialogo
A inizio marzo è stata votata la decadenza della convenzione per l'uso esclusivo dello stadio della Azalee, ma adesso si riapre alla trattativa. Ci sono di mezzo anche i fondi regionali per rifare il campo
La società del rugby ha accumulato un bel debito, il Comune di Gallarate ha dato lo sfratto, ma adesso si lavora per evitare lo scontro frontale, anche per evitare che un eventuale contenzioso blocchi i lavori di rifacimento del campo dello stadio “Azzurri d’Italia”, più noto come Le Azalee dal nome del quartiere che lo ospita.
La vicenda è aperta da tempo ed è anche al centro di polemica politica. Il punto più recente era stato lo sfratto votato dalla giunta comunale il 3 marzo scorso, con la formale dichiarazione di decadenza della convenzione (risalente al 2013) e l’invito a liberare campo e pertinenze.
Un muro contro muro, ribadito poi anche due settimane dopo anche in consiglio comunale dall’assessore allo sport Claudia Mazzetti, a fronte di una interrogazione da parte del consigliere d’opposizione (ed ex assessore) Danilo Barban.
«Non sono state proposte soluzioni alternative» aveva detto in aula l’assessore Mazzetti. Ora però c’è uno spiraglio, con la ripresa di una trattativa: «Stiamo valutando soluzioni, si è aperta la possibilità di un dialogo» dice oggi la delegata allo sport.
Per l’amministrazione è un passaggio delicato, perché dalla possibilità di riavere l’impianto dipende anche l’avvio dei lavori per il rifacimento del manto del campo, un intervento che è finanziato da Regione Lombardia – bando vinto lo scorso anno – ma che non è ancora partito. Ora: il rischio è che un eventuale contenzioso possa ritardare l’avvio dei lavori e la possibilità di impiegare i fondi.
La vicenda fin qui è stata anche politica: il campo era stato affidato a Malpensa Rugby (in via esclusiva) dall’amministrazione di centrosinistra nel 2013 e proprio quell’accordo fu fonte di notevoli contestazioni da parte dell’opposizione di allora, Lega e Forza Italia, ma anche da altre società sportive che non riuscivano a “convivere” con il rugby. La convenzione iniziale aveva una durata di sei anni, ma era stata poi «prorogata in due occasioni fino a 2026» ha ricordato in consiglio comunale l’ex assessore Barban. Un rinnovo approvato dal centrosinistra «ad aprile 2016 per consentire alla società di accedere ad un mutuo del credito sportivo» aveva puntualizzato sempre in consiglio comunale. «Un mutuo mai richiesto, per lavori mai eseguiti».
L’amministrazione di centrodestra ha “denunciato” l’accordo, arrivando alla decadenza della convenzione, contestando l’accumularsi del debito ma anche i lavori mai fatti, che prevedevano un prefabbricato a uso “club house”, il rinnovo di due campi con impianti di lluminazione e irrigazione (cui si aggiungeva l’impegno a fare la voltura del contatore dell’acqua).
Dall’ultimo consiglio era però anche emerso che il debito accumulatosi – 75620,27 euro – era già sceso al 4 febbraio a 43mila euro circa «a fronte di un bonifico da 20mila euro oltre allo storno del contributo comunale da 12mila euro». L’assessore Mazzetti aveva spiegato anche che una parte delle difficoltà erano legate al fatto che, dopo la scomparsa di Claudio Bartoli, «i rappresentanti della società sono cambiati tre volte in pochi anni».
Sembrava che il rapporto fosse ormai al capolinea, ma adesso lo scontro viene “congelato”.
Dalla Regione i soldi per rifare il campo dello stadio delle Azalee
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