Dalla Sardegna alla Sicilia in barca a remi: Elia è sbarcato a Trapani e il suo viaggio può continuare

Elia Origoni è un ragazzo di Besozzo e ha deciso di percorrere a piedi quasi settemila chilometri attraversano venti regioni d’Italia in otto mesi

elia origoni barca a remi

Elia Origoni è un ragazzo di Besozzo e ha deciso di percorrere a piedi quasi settemila chilometri attraversano venti regioni d’Italia in otto mesi. È partito dalla Sardegna, che ha percorso in pochi giorni, e deve proseguire in Sicilia e poi su attraverso tutta la penisola fino a Trieste seguendo il sentiero Italia del CAI. E se pensate che già così sia un’impresa enorme dovete sapere che si è appena conclusa, con successo, un’impresa ancora più grande all’interno di questo importante progetto: dal sud della Sardegna alle coste della Sicilia Elia si è mosso autonomamente a bordo di una barca a remi.

Il 29enne di Besozzo, che la sua barca a remi, seppur equipaggiata per questo tipo di imprese, l’aveva provata solo all’interno del Lago di Varese, è entrato in acqua a Villasimius e remando giorno e notte completamente in solitaria ha attraversato il tratto di Mediterraneo che lo separava dal porto di Trapani.

Si trattava dell’incognita più grande di questo sua grande avventura ancora tutta da percorrere e di sicuro quella che impensieriva di più parenti e amici che stanno seguendo da remoto il suo viaggio. Ma ce l’ha fatta.

«Sento ancora troppe emozioni e devo riflettere ancora prima di fare un bilancio completo di questa traversata – ci racconta Elia -. Devo ancora capire se sia stata un straordinaria avventura da ripetere ancora e in altri contesti oppure se no, sono felice di averla compiuta ma basta così».

elia origoni barca a remi

Elia ha trascorso cinque giorni in mare aperto con condizioni meteo non sempre ottimali, «Sapevo di avere una finestra di quattro giorni prima dell’arrivo di una burrasca quindi ho dovuto concentrarmi solo sul remare il più velocemente possibile – racconta -. A volte ho trovato il mare agitato, con onde di 2-3 metri, il terzo giorno invece il libeccio ha cominciato a spingermi a nord. Fortunatamente poi il mare si è calmato ed è tornato piatto come una tavola, questo mi ha permesso di arrivare in porto prima della burrasca».

Con i piedi a terra il viaggio di Elia può ricominciare. Davanti a lui ci sono ancora migliaia di chilometri ma ora si torna a giocare sul campo che a lui, guida alpina e soccorritore, è più congeniale: i sentieri, le vallate, i boschi e le montagne.

«Il mio unico rimpianto è non essermi goduto il mare come avrei desiderato. Avrei voluto fermarmi più a lungo ad osservare i delfini, a fare un bagno oppure osservare l’orizzonte ma non potevo correre ulteriori rischi».

Potete seguire il resto del viaggio di Elia sul suo sito internet o la sua pagina Facebook.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Marzo 2021
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