Didattica in presenza solo per gli alunni con disabilità o bisogni educativi speciali
Una nota del Miur di domenica chiarisce i casi in cui è possibile andare in deroga alla Dad: non sono inclusi i figli dei lavoratori indispensabili
Dopo un fine settimana di tensioni e caos per scuole e genitori, nella serata di domenica 7 marzo è arrivata una nota del Miur a fare chiarezza sulla deroga alla didattica a distanza: le uniche deroghe consentite alla Dad sono quelle relative alle attività di laboratorio o per necessità di “mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
La nota di fatto cancella le disposizioni prese dal precedente governo (ribadite anche dalla nota dell’ufficio scolastico provinciale di sabato 6 marzo) che garantivano la didattica in presenza anche ai figli dei così detti “key workers” o “lavoratori indispensabili”, genitori con bambini piccoli chiamati comunque ad andare al lavoro, anche se con le scuole chiuse.
Soddisfatti i presidi, che si sarebbero trovati altrimenti a dover tenere di fatto le scuole aperte per circa la metà degli alunni, rimangono le difficoltà dei genitori lavoratori nella gestione dei bambini costretti a casa da scuola dall’ordinanza regionale del 4 marzo.
A breve giro, nel pomeriggio di oggi, lunedì 8 marzo, anche il Pirellone ha preso posizione sulla faccenda, divulgando un comunicato (riportato qui di seguito) in linea con quanto affermato dal Miur poche ore prima.
Regione Lombardia precisa che “il Ministero dell’Istruzione, con proprie note, ha precisato che la possibilità di frequentare in presenza è “fatta salva qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
Queste sono pertanto le uniche deroghe che possono essere previste per svolgere l’attività didattica in presenza
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