Elisa, regina del “Binda” senza mai voltarsi: “Ai 200 metri ho capito di avere vinto”
La campionessa italiana spiega: "Di solito queste fughe mi vanno male, ma dall'ammiraglia mia hanno supportato alla grande". E sulla maglia tricolore dice: "La si indossa solo per qualche mese, va onorata sempre"
«Porto il tricolore con grande orgoglio all’estero, figuriamoci in Italia dove è ancora più bello e significativo. E poi è una maglia che tieni sulle spalle solo per qualche mese, è necessario onorarla: vincere qui, con questi colori, è ancora più bello». Elisa Longo Borghini parla con tranquillità in sala stampa, pochi minuti dopo aver conquistato il proprio secondo Trofeo Binda. Sembra quasi riposata, ma assicura che non è così «magari da fuori, ma le gambe si fanno sentire».
La 29enne di Ornavasso spiega così la propria tattica di gara: «Eravamo qui per fare una bella corsa e avevamo pensato a un attacco da lontano e quando c’è stata l’occasione ho provato a coglierla. Poi, quando ho fatto il buco, mi sono detta le stesse parole che ha pronunciato ieri Jaspar (Stuyven, il vincitore della Sanremo, compagno di squadra nella Trek-Segafredo maschile): “O tutto o niente”. E come a lui, mi è andata bene».
Una volta in testa, Elisa non si è mai rialzata e ha continuato a “picchiare” sui pedali sino al traguardo. «Innanzitutto, più costringevo le altre a fare fatica meglio era. E se fossero venute a prendermi avrei fatto di tutto per restare attaccata e riprovarci. E poi a me di solito queste fughe vanno male e allora non ho mai mollato fino a oltre lo striscione dell’ultimo chilometro. Dall’ammiraglia Giorgia (Bronzini, la d.s. ex campionessa del mondo ndr) mi ha detto in modo perentorio di non guardarmi mai indietro. In pratica, solo a 200 metri dall’arrivo ho capito che avrei vinto con un bel vantaggio».
La presenza di Bronzini si è fatta sentire anche nei momenti cruciali della corsa: «L’ultima salita a Orino è stata particolarmente dura ma ho avuto grande supporto dall’ammiraglia con Giorgia che cadenzava ogni rilancio: averla avuta alle spalle è stato particolarmente importante. E poi, dopo la Sanremo vinta ieri dalla squadra maschile non potevamo fare sfigurare il team femminile». Oggi, lo diciamo a margine, la Trek-Segafredo ha vinto anche la “Per Sempre Alfredo” di Sesto Fiorentino con lo sprinter milanese Matteo Moschetti.
E ora? «Vincere dà soddisfazione ma anche motivazioni e sicurezza nei propri mezzi – conclude Longo Borghini – Poi ogni gara fa storia a sé e bisogna vedere gli scenari che si propongono. Adesso il programma è quello di… restare con i piedi per terra, lavorare e fare fatica. Alle Olimpiadi per ora non penso».
Cittiglio, un Trofeo Binda tinto di tricolore: vittoria di Elisa Longo Borghini
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