“Fondazione Montevecchio per i primi tre anni ha restaurato due piani della villa”
Vittorio Solanti ed Emilio Paccioretti intervengono dopo la dura lettera di Luca Macchi, rispondendo alle critiche portate dall'esponente di Forza Italia (non solo solo sulla Fondazione)
L’intervento di Luca Macchi ha ri-acceso un dibattito sulla cultura a Samarate che ora vede anche la risposta di Vittorio Solanti ed Emilio Paccioretti, protagonisti della fase in cui villa Montevecchio passò dalla diretta gestione da parte del Comune a quella della Fondazione. A distanza di 13 anni la villa sta tornando ora al Comune, con contestuale liquidazione della Fondazione. Riceviamo e integralmente pubblichiamo
Sul tema della Cultura e della Fondazione Montevecchio a Samarate, di imbarazzante ci pare ci siano solo l’atteggiamento di Luca Macchi, non ricordiamo se ancora coordinatore di Forza Italia e la sua lettera a Varesenews del 7 marzo che abbiamo letto in ritardo.
Il sua allarme in Comm. Cultura pare abbia riguardato un’associazione da lui promossa che senza essere ancora iscritta all’albo delle associazioni intenderebbe utilizzare gli spazi pubblici e villa Montevecchio senza pagare. A nostro parere si può fare per il bene di tutti, ma senza ritenersi offesi se qualcuno chiede chiarimenti come pare abbiano fatto i rappresentanti del PD.
Ma il meglio di sé Macchi lo dà parlando della Fondazione o Comitato Costitutivo della Fondazione. Giusto per ristabilire la verità dei fatti:
– La fondazione secondo il nostro sarebbe stata costituita per creare un posto di prestigio per qualcuno? Questa è nuova e non vera ! La Fondazione è stata pensata come strumento per valorizzare la villa e chi ha fatto per primo il Presidente l’ha fatto per dimostrare la fattibilità di un progetto. La Fondazione è comunale e non c’è stato nessun esproprio. Finchè è stata gestita dalla sinistra il suo bilancio è stato sempre in attivo e ben due piani, scantinato e secondo piano, sono stati restaurati, grazie alla corretta utilizzazione degli affitti ricavati nei primi 3 anni. Non solo, ma le entrate erano tali da coprire anche i costi di una funzionaria a tempo pieno senza ricadute sull’amministrazione. Né il CdA né il Presidente hanno mai incassato un euro di indennità o rimborsi.
– La Fondazione oggi pare abbia 90.000€ di passivo. Qui Macchi dovrebbe indagare. Come è stato possibile che chi ci è succeduto abbia accumulato un tale disavanzo ? Per quali voci di uscita ? In quali anni?
– Lo spostamento della Biblioteca. Per uno del mestiere non dovrebbe essere difficile capire che è stato imposto dai Vigili del Fuoco. La combinazione pavimenti e soffitti in legno, più i libri non rispettava nessuno dei vincoli di staticità e di non infiammabilità. Grazie all’apporto anche tecnico dell’Arch. Ilaria Ceriani membro del primo CdA, abbiamo risolto dopo decenni anche questa situazione irregolare che oggi consente di organizzare le diverse iniziative in piena regolarità.
– L’ufficio cultura comunale e l’ufficio comunicazione hanno sempre condiviso gli spazi e le attività con i programmi della Fondazione. In pieno accordo sia tra funzionari che assessori. La situazione non si è più riprodotta causa pensione e spostamenti interni del personale comunale. Ben venga la ricostituzione di un ufficio cultura comunale. Non c’è alcuna contraddizione.
Infine Macchi si lancia in un canto lirico a favore degli altri spazi pubblici e dei circoli popolari. Naturalmente siamo d’accordo perché la sala convegni creata dalla giunta di sinistra del Sindaco Quassoli, con un opera di recupero di un edificio storico, è stata tramutata in ufficio tecnico e archivio umido e maleodorante. L’anfiteatro delle scuole elementari altrettanto. Ma quando nel 2006 introducemmo una modifica al PRG per rendere disponibile l’utilizzo dei Circoli anche per attività comunali, la destra tutta intera si oppose con un comportamento ostruzionistico senza senso. Inoltre dimentica la situazione di abbandono della palestra di Cascina Costa nonostante l’iniziativa fosse stata del Centrodestra. Con gli spogliatoi il tutto è oggi in uno stato di totale inagibilità e pericolo. Abbatterla o riattivarla costerà come costruirla di nuovo.
Quindi Arch. Macchi va bene per le proposte sensate, evitando però di costruirsi realtà inventate pur di polemizzare con l’avversario. Ci teniamo alla nostra onestà intellettuale riconoscendo anche gli errori quando ci sono stati, e avendo buona memoria del recente passato ci disturbano le affermazioni non vere.
Vittorio Solanti Sindaco di Samarate dal 2005-10
Emilio Paccioretti Presidente Fondazione dal 2008-10
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