Genitori in piazza anche a Busto Arsizio: “TorniAMO a scuola!”
la manifestazione si svolgerà domenica 21 marzo alle 15.30 davanti al Comune per chiedere la riapertura immediata delle scuole
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Anche i genitori di Busto Arsizio promuovono una manifestazione “TorniAMO a scuola” domenica 21 marzo per chiedere la riapertura immediata delle scuole. L’appuntamento è per le ore 15.30 in via Fratelli d’Italia, davanti al Comune.
A promuovere l’iniziativa è un gruppo di genitori legato al comitato “Prima a Scuola Varese e provincia” che ha proposto l’omonima manifestazione nella città giardino aderendo così all’iniziativa lanciata dalla Rete nazionale “Scuola in presenza”.
Anche in questo caso zaini, campanelle, bandiere e mascherine bianche saranno gli oggetti simbolo della protesta assieme ai bavagli, sempre bianchi, “a chiudere simbolicamente la bocca, visto che le famiglie, i bambini e i ragazzi non hanno voce”, scrivono i promotori.
“La manifestazione sarà statica – ricorda Michela Luoni, tra le promotrici – ad ogni nucleo famigliare sarà indicata una posizione tale da mantenere il distanziamento”. Per agevolare l’organizzazione i promotori chiedono di comunicare entro mezzogiorno di sabato la propria adesione compilando un breve form a questo link.
“Gli studenti, e le loro famiglie, stanno ancora una volta pagando un prezzo altissimo, sia in termini di istruzione negata, sia per il danno psicologico e sociale causato dall’uso prolungato della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento”, scrivono i promotori chiedendo ” il ripristino immediato della didattica in presenza per ogni ordine e grado d’istruzione”.
“Non tollereremo, in ogni caso, che si rimandi l’apertura oltre l’8 aprile né che la Didattica a distanza venga adottata come “soluzione” di lungo termine al problema della pandemia mentre altri Paesi europei si attivano per difendere l’istruzione in presenza”, aggiungono.
Alle istituzioni si chiede di “mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione. La scuola deve essere l’ultimo luogo a chiudere in caso di picco di contagi, non il primo. Non si possono avere centri commerciali aperti e scuole chiuse”.
“La tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19 – affermano – ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti”.
Per maggiori informazioni c’è il gruppo Facebook @PasBusto.
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