La fontana di piazza Monte Grappa si illumina di lilla, contro i disturbi alimentari

Avviene lunedì 15 marzo, in occasione della giornata nazionale del fiocchetto lilla, iniziativa nata nel 2012 per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei disturbi del comportamento alimentare

La fontana in piazza Monte Grappa

Il quindici marzo anche la fontana in Piazza Monte Grappa si illumina di lilla, in occasione dell’iniziativa “L’Italia si illumina di lilla”, evento dedicato alla sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare, con l’illuminazione simultanea dei principali monumenti di molte città italiane

Ogni anno il quindici marzo in Italia si celebra la giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla”, iniziativa nata nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei disturbi del comportamento alimentare. Per celebrare questa ricorrenza viene promosso l’evento “L’Italia si illumina di lilla”, con l’illuminazione simultanea dei principali monumenti di molte città italiane.

L’iniziativa è ideata dall’Associazione “ilfilolilla” APS-ETS, fondata nel 2018 da genitori e familiari di ragazze e ragazzi di diverse regioni d’Italia affetti da anoressia, bulimia, obesità e altre forme di disturbo del”alimentazione e della nutrizione. Anche Varese, con il patrocinio dell’assessorato ai servizi educativi, guidato da Rossella Dimaggio, aderisce all’iniziativa, con l’illuminazione di lilla della fontana di Piazza Monte Grappa. L’obiettivo è informare e sensibilizzare sul tema, oltre a creare una rete di solidarietà verso chi, a livello personale o in famiglia, è colpito da tali disturbi.

In Italia ne soffrono più di tre milioni e mezzo di persone, con 8.500 nuovi casi all’anno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha considerato tali malattie la seconda causa di morte per gli adolescenti dopo gli incidenti stradali.

In ambito internazionale, il “Fiocchetto Lilla” rappresenta da più di 30 anni la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare, con la consapevolezza che queste patologie si possono oggi curare. Vuole quindi essere simbolo di aggregazione per chi ha vissuto nell’isolamento della malattia, di rispetto verso chi soffre; di speranza per chi per troppo tempo è rimasto costretto in silenzio dalla sofferenza e di ricordo per non dimenticare chi non ce l’ha fatta.

Oltre a Varese sono moltissime le città italiane coinvolte nell’iniziativa, come Milano, Genova, Pisa, Venezia, Bergamo, Palermo, Pavia, Udine e molte altre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Marzo 2021
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