Il senzatetto che viveva sotto i portici in centro a Gallarate è finito in ospedale
Cittadino pakistano residente in città, da settimane era finito in strada e viveva nell'androne dismesso del palazzo. Negli ultimi giorni si vedeva solo la notte, nella serata di mercoledì è stato ricoverato

Nelle ultime due settimane si è parlato molto, a Gallarate, di un senzatetto che si era installato con i suoi pochi averi sotto i portici di fianco alla chiesa di San Pietro: un volto nuovo, per così dire, rispetto a quelli conosciuti da tempo. Il senzatetto è stato anche aiutato da alcuni cittadini e assistito dai volontari di Croce Rossa e City Angels, ma negli ultimi giorni non era visibile durante il giorno.
Le sue condizioni di salute hanno portato al ricovero in ospedale, con l’intervento dell’ambulanza che l’ha portato a Busto Arsizio nella serata del 24 marzo.
L’uomo è cittadino pakistano, 47enne, regolare e residente a Gallarate: secondo quanto abbiamo ricostruito (incrociando informazioni da fonti diverse) avrebbe perso il lavoro nel settore dei trasporti da alcuni mesi ed è finito in strada nel mese di marzo. Quando ci abbiamo parlato si esprimeva con una certa ritrosia. Da due settimane era sotto al portico di piazza Garibaldi, di fianco a San Pietro, si era sistemato nella “nicchia” di un ingresso dismesso del palazzo.
Era stato avvicinato già dai volontari dei City Angels, con l’invito a rivolgersi anche ai servizi sociali. Nonostante l’interessamento del sistema di volontariato, non era stato possibile trovare posto nelle due strutture di accoglienza esistenti – Casa di Francesco e Casa di Sant’Eurosia – perché queste hanno già esaurito i posti, in questa “coda” di freddo invernale. A differenza dei primi giorni – che trascorreva sempre sotto i portici – nell’ultima settimana era stato “avvistato” in orario diurno in piazza Risorgimento, che è da anni luogo di ritrovo di persone ai margini (ma non aveva atteggiamenti molesti).
«Come Polizia Locale abbiamo provato ad avvicinarlo, ma non si riusciva a trovarlo durante il giorno» dice l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso «Alla fine, grazie alla sensibilità degli agenti e dell’ufficiale incaricato, siamo riusciti a convincerlo a farsi curare e, viste le precarie condizioni di salute, ieri sera è intervenuta ambulanza». La Croce Rossa di Gallarate è arrivata poco prima delle 10 di mercoledì sera e l’uomo è arrivato poi all’ospedale di Busto Arsizio dopo le 23, in codice verde (vale a dire non in condizioni critiche). La zona dove viveva è stata sanificata e sono stati messi dei nastri bianco-rossi a delimitarla.

Il caso ripropone anche il tema più ampio dell’assistenza ai senzatetto e alle persone in condizioni di marginalità, a volte anche con disagio psichico e con pesanti problemi di dipendenze. Un altro gruppetto dormiva la notte sotto la Mornera (cittadini rumeni) ma i loro averi sono stati sgomberati due settimane fa e da allora anche il sistema di volontariato ha perso le loro tracce: non sarebbero comunque finiti tra quelli dell’ospedale (al Sant’Antonio Abate si parla di una mezza dozzina di persone, prevalentemente italiani, con problemi di dipendenze e spesso atteggiamenti aggressivi).
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