Luino e “Smart Border“, il progetto per muoversi al confine si presenta
Il primo evento pubblico per illustrare il piano che vuole alleggerire il traffico fra Italia e Svizzera. Parcheggi intelligenti che “leggeranno“ le abitudini degli utenti
Parcheggi intelligenti che grazie alla tecnologia sapranno “leggere“ le abitudini degli utenti: se saranno virtuose – per prendere il treno, usare la bici o il bus – si potrà lasciare l’auto.
Tutto con un obiettivo: innescare azioni in grado di alleggerire il traffico al confine fra Italia e Svizzera.
Beninteso, Luino non è Milano e la statale che arriva a Gambarogno non somiglia neppure da lontano al “Gra“ capitolino. Però muoversi rappresenta già ora la sfida del futuro e questa zona ha criticità che vanno affrontate per rilanciarla sul piano ambientale: turismo, lavoro, qualità della vita.
Un numero fra tutti l’ha ben esplicitato il sindaco di Gambarogno Tiziano Ponti, Comune controparte ticinese del progetto Interreg: «Abbiamo un confine di stato e una ferrovia in comune e da Zenna ogni giorno passano 5.000 auto. Se riuscissimo a spostare parte di quei viaggiatori sul terno, potremmo pensare di avere qualche chance in più per potenziare anche il trasporto ferroviario». Visione semplice, ma per questo di un’efficacia micidiale.
Lo ha ricordato Matteo Toson, coordinatore territoriale del progetto transfrontaliero per Movesion/Movesionswiss: «Siamo mobilità, solo quando chiediamo mobilità».
Ma cos’è Smart Border? Si tratta di un progetto Interreg su programmazione 2014-2020, con data di avvio nel 2017, in parternariato fra comune di Luino e Gambarogno per migliorare accessibilità turistica del Luinese e sviluppare traffico frontaliero sostenibile con alternative a mezzi privati attraverso l’armonizzazione dell’offerta con car sharing e car poolig.
L’importo è di 1.745.000 mila euro per la parte italiana e 92 mila franchi per la parte svizzera, ed è maturato nel 2018. Lo sviluppo è su diversi “step“: progetto di fattibilità, coordinamento e gestione, comunicazione. Poi un piano strategico della mobilità sostenibile, che riguarda azioni che si innestano su un progetto di mobilità aziendale legato alla stazione di San Nazzaro a Gambarogno e sulla riqualificazione del parcheggio alla stazione internazionale di Luino. Un punto fondamentale riguarda l’integrazione infrastrutturale che da sola impatta su oltre il 50% del progetto, del valore di quasi un milione di euro e che a Luino si traduce in 121 posti auto nella “V Locale“ e 216 posti auto alle “ex parigine“ con nuovi parcheggi dedicati al car pooling).
A fine aprile termineranno i lavori alle ex parigine mentre sulla V locale è pronto l’asfalto e a fine estate arriverà la nuova illuminazione pubblica.
Il passo successivo riguarda “smart land” e consiste nella parte più avveniristica Smart Border. Riguarda la dotazione tecnologica del progetto: “app“, pannelli intelligenti, sistemi di monitoraggio delle emissioni su strada fra Italia e Svizzera: i due parcheggi che fasciano la linea ferroviaria permetteranno per esempio di profilare l‘utenza degli stalli per monitorarne i comportamenti: perché parcheggiano lì? E a quale proposito (vedi turismo, scuola, lavoro, mercato)? Un sistema che tenderà gradualmente a favorire i parcheggi per i cittadini che col loro comportamento innescheranno comportamenti virtuosi. L’appalto, per questa parte del progetto, appunto “Smart land” è andato in gara a febbraio.
All’incontro erano presenti anche il sindaco di Luino Enrico Bianchi e gli assessori Fabio Sai e Ivan Martinelli. «È un progetto intelligente che ereditiamo dall’amministrazione precedente che comporta una responsabilità. Vogliamo renderlo compiuto ed efficace in un contesto che lo renda operativo sulla mobilità», ha affermato il sindaco di Luino.
Quello di oggi, giovedì 25 marzo è il primo evento di presentazione ufficiale agli stakeholder di Smart Border – una “provocazione” come l’ha chiamata l’architetto Stefano Introini alla guida fino a pochi mesi fa del settore tecnico di Luino e “padre” di questa filosofia, anche lui collegato – che pone le basi di partenza per rivedere la mobilità di frontiera.
Partiranno a breve tavoli istituzionali e tecnici che contribuiranno stabilire quali saranno gli obiettivi da inserire nel piano della mobilità sostenibile. Smart Border sarà operativo fra la fine dell’anno e i primi mesi del 2022 ma il monitoraggio e le soluzioni inserite proseguiranno per altri 4 anni e saranno implementate.
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