“Niente trasparenza sul progetto per Viale Rejna”, Gente di Jerago scrive al Prefetto
I progetti di riqualificazione del viale e della sala civica sono due temi importanti per il paese, dice la minoranza. Che vuole vedere le carte, temendo di non poter intervenire per tempo

«L’amministrazione nega i documenti su viale Rejna e sulla nuova Sala Civica». L’accusa viene da Gente di Jerago con Orago, la lista civica di minoranza (area centrodestra), che ora si rivolge anche al Prefetto per chiedere di poter accedere agli atti comunali.
Tra i punti che stanno più a cuore c’è viale Rejna, il viale alberato su cui l’opposizione teme ci sarà un intervento drastico come quello visto in via Milano, con il discusso progetto di riqualificazione che ha comportato il taglio degli alberi. Ma i temi su cui Gente di Jerago chiede chiarezza sono più d’uno: non solo viale Rejna ma anche la riqualificazione della sala civica.
Le prime richieste risalgono al 5 gennaio, reiterate poi a febbraio. A fine febbraio gli uffici hanno risposto “che il progetto di fattibilità tecnico economica delle due opere oggetto di richiesta di accesso agli atti è in corso di predisposizione” e che “pertanto, non essendosi ancora concluso il procedimento, ai sensi dell’art. 24 della L. 241/90 l’accesso ai documenti progettuali risulta differito fino al momento in cui il progetto verrà approvato formalmente con un atto amministrativo”.
A questa interpretazione i consiglieri Salvatore Marino, Andrea Panfili e Gianluca Rabuffetti oppongono che “l’art. 24 della legge 241/90 non è applicabile all’ufficio del Consigliere Comunale, in quanto la specificità del titolo che abilita i Consiglieri all’esercizio del diritto di accesso, rispetto a quello generale […] non consentono di apporre alla predetta facoltà conoscitiva limitazioni” che non siano previste per Legge.
Per questo i tre consiglieri di Gente di Jerago con Orago si rivolgono al Pregetto: «Il diniego della fornitura degli atti e i continui ritardi nel consegnare i documenti da parte dell’Amministrazione Comunale, che in più occasioni hanno costretto lo scrivente a dover sollecitare più volte le richieste di accesso agli atti, non sono più tollerabili e impediscono allo scrivente e al Gruppo Consiliare di espletare appieno il loro mandato» si legge nella nota inviata da Marino.
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