Peggiorano i parametri della Lombardia, ecco con quali numeri scatterebbe la zona rossa

La permanenza del “rischio alto” in Lombardia, in vista della decisione di venerdì, apre solo due possibili scenari che dipendono strettamente dall’indice Rt

ospedale niguarda

Come ogni settimana i dati relativi alla diffusione del contagio e della pressione dei ricoveri sulle strutture sanitarie vengono messi sotto la lente d’osservazione della cabina di regia nazionale in vista della decisione di venerdì per la definizione delle nuove fasce di colore e delle relative misure di restrizione (Foto: ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda).

Tra gli osservati speciali c’è proprio la Lombardia che si presenta con tutti i parametri in via di peggioramento, ma cerchiamo di capire su cosa si giocherà a scelta di venerdì.

La scorsa settimana la situazione in Lombardia si presentava già deteriorata tanto da aver portato alla riclassificazione della fascia di colore da gialla ad arancione. A determinare la scelta non era stato il famoso indice Rt, fermo sotto la soglia di 1 a 0,82, ma la classificazione della regione considerata a “rischio alto”.

Un rischio che viene valutato attraverso i famosi 21 parametri costituiti essenzialmente da alcuni indicatori che misurano la crescita del contagio e lo stato di pressione dei ricoveri sul sistema ospedaliero.

Quel rischio in lombardia è sicuramente peggiorato visto l’incremento di nuovi casi che in molti territori sub-regionali hanno costretto già all’applicazione di misure più rigide come ad esempio nel Bresciano, in provincia di Como e nella nostra Viggiù. Osservando il dato dei nuovi casi in regione, del resto, è ormai netta la risalita dei contagi cominciata con l’inizio della zona gialla.

Ancora più critica la curva dei ricoveri ospedalieri nella regione che è in crescita costante dal 20 febbraio e che, negli ultimi giorni, ha registrato ritmi di crescita che non si vedevano dall’inizio della “seconda ondata” di ottobre e novembre.

La permanenza del “rischio alto” in Lombardia, in vista della decisione di venerdì, apre solo due possibili scenari che dipendono strettamente dall’indice Rt. Il meccanismo di classificazione, per i territori con rischio alto, prevede due possibili sbocchi: in caso di indice Rt fino a 1,25 è prevista la permanenza in zona arancione, salvo richiesta diversa da parte della Regione, mentre in caso di indice Rt superiore a 1,25 (nella sua fascia di confidenza più bassa) scatta automaticamente la zona rossa.

Il nuovo Dpcm e le regole sulla chiusura delle scuole

Dal 6 marzo, inoltre, sarà valido il nuovo Dpcm che prevede novità importanti soprattutto sul mondo della scuola. Le nuove regole, infatti, prevedono che nelle regioni in zona rossa sia previsto il divieto delle lezioni in presenza per le scuole di ogni ordine e grado. Una misura che scatta anche per quei territori, provinciali o comunali, che mostrano una crescita dei contagi superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti nell’arco dei 7 giorni. La provincia di Varese, secondo l’ultima comunicazione di ATS Insubria, mostra una crescita di 213 positivi ogni 100mila abitanti nei sette giorni.

Le varianti del virus in Lombardia complicano la situazione

A determinare il peggioramento del quadro complessivo è una variabile sul quale dalla fine dello scorso anno era scattato l’allarme, ovvero la diffusione di alcune varianti del virus che hanno dimostrato di essere più contagiose rispetto al ceppo originario. In particolare la cosiddetta variante inglese che ha cominciato a diffondersi nei paesi europei dallo scorso dicembre. Proprio nella giornata di lunedì è stato comunicato il risultato dell’indagine nazionale sulla diffusione delle varianti del virus in ogni regione. Le analisi sui tamponi positivi realizzate dai laboratori lombardi hanno indicato una presenza del 64% della cosiddetta variante inglese nei positivi della Lombardia. Sono stato analizzati 2.023 campioni, tra questi sono stati identificati 978 casi di variante pari al 48% così suddivisi: 578 inglesi, 18 sudafricane, 10 brasiliane e 372 compatibili con una delle 3 varianti.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Marzo 2021
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