Il PoliteAma rinasce e si apre alla città
Voci in platea | PoliteAma In/between è il nome di un progetto che parte con l'intervista a Guido Bonoldi, presidente della Fondazione Molina. Si lavorerà per aprire lo spazio del foyer alla città e per questo si cercano sponsor che diano il via all'iniziativa
Voci in platea | PoliteAma In/between è il nome di un progetto che parte con l’intervista a Guido Bonoldi, presidente della Fondazione Molina. Si lavorerà per aprire lo spazio del foyer alla città e la comunicazione avrà un ruolo centrale. Una serie di personaggi varesini che racconteranno la loro relazione con il Politeama, la loro visione della cultura e tanto altro.
Come mai una casa di riposo è proprietaria del Politeama ?
«Lo dobbiamo ad un grande benefattore del Molina e cioè ad Armando Caravatti. Nato in Argentina nel 1907 da genitori varesini Armando era tornato a Varese con la sua famiglia dopo la prima guerra mondiale. A Varese il padre Luigi aveva aperto alcuni negozi di calzature ed investito in immobili. Armando aveva poi continuato l’attività paterna di immobiliarista. Durante la sua vita Armando Caravatti aveva conosciuto e frequentato la Casa di Riposo, che aveva anche aiutato con alcune donazioni.
Ma fu una sorpresa per tutti quando dopo la sua morte avvenuta il 3 ottobre del 1986 si diede lettura del suo testamento: Armando Caravatti aveva deciso di donare al Molina quasi tutto il suo patrimonio, stimato in 30 miliardi di lire; come scrisse di suo pugno “il mio patrimonio in immobili (tra cui il Politeama), titoli vari, danaro, conti bancari viene da me devoluto alla Casa di Riposo F.li Molina” chiedendo in cambio di edificare “in breve tempo” un nuovo padiglione da dedicare si suoi amati genitori Luigi e Fortuna Caravatti».
Non pensa che sia un peccato tenere chiuso il Politeama?
«È un vero peccato! L’attuale CdA dall’inizio del proprio mandato si è mosso in sintonia con il Sindaco Galimberti e con la Giunta per valutare in modo approfondito la possibilità di una ristrutturazione del complesso, che potesse portasse alla realizzazione di quel teatro che la città di Varese, da tanti anni attende. Ricordo che la Fondazione ha affidato ad un prestigioso architetto, Michele De Lucchi, la realizzazione di un concept e che sono stati poi effettuati ulteriori approfondimenti tecnici: l’esito di queste valutazioni preliminari è stato positivo: è possibile effettuare una ristrutturazione radicale del Politeama e realizzare il teatro. Si rispetterebbe così la volontà del benefattore Armando Caravatti».
A che punto siamo?
«Negli ultimi mese abbiamo affrontato il problema di come la Fondazione Molina possa mettere a disposizione dell’Accordo di Programma Piazza Repubblica, Caserma Garibaldi, Teatro di Varese il Politeama. Si è convenuto che la forma più adeguata è l’acquisto del diritto di superficie da parte del Comune, per un tempo congruo, che giustifichi l’investimento di fondi pubblici. Adesso abbiamo iniziato a lavorare per definire il contratto tra Comune e Molina per arrivare a tale acquisizione. I tempi per la realizzazione del teatro non saranno comunque brevi quindi abbiamo pensato di utilizzare nel frattempo il Politeama per attività culturali, il messaggio che vorremmo dare alla città è “in between” il Politeama riparte».
Ci racconta meglio cosa vorreste fare?
«Vorremmo iniziare da una riqualificazione del foyer, in modo che possa essere utilizzato come spazio espositivo e luogo di incontri; oltre al foyer ristrutturato il progetto prevede anche un maxischermo, da sistemare sulla facciata del Politeama e da utilizzare per messaggi culturali e pubblicitari, promozioni di eventi, valorizzazione della città e del territorio… Riteniamo che la posizione centrale del Politeama e la sua visibilità costituiscano fattori che possano contribuire al buon esito di questo progetto, che abbiamo elaborato insieme ad Andrea Benzoni di Concreo e all’Ingegner Alberto Mazzucchelli».
Che messaggio dà alla città, alle associazioni, agli imprenditori, alla comunità?
«La Fondazione Molina è parte di questa città e vuole fare rete; su questo progetto abbiamo avviato un dialogo con altri soggetti, oltre all’Assessorato alla Cultura, l’Università dell’Insubria, La Cooperativa Sociale Gulliver, la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte, Villa Cagnola, il Gruppo Lettera alla Città, Villa Panza. Nelle prossime settimane inviteremo personalità della cultura e dell’imprenditoria al Politeama per comunicare con la città, attraverso interviste come questa e attraverso quel prezioso strumento di comunicazione che è Varesenews. Ma abbiamo anche bisogno di sponsor, di novelli Armando Caravatti, che ci aiutino a far rinascere il Politeama e a dare così un contributo significativo a tutta la città».
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