Il nuovo presidente della consulta giovanile: “Lavoriamo per “svecchiare” Varese”

Conversazione con Lorenzo Barbonetti, nuovo presidente della consulta giovanile di Varese

 Lorenzo Barbonetti nuovo presidente della consulta giovanile di Varese

Lorenzo Barbonetti è il nuovo presidente della consulta giovanile di Varese. Uno studente universitario dell’Insubria con una grande voglia di mettersi in gioco, al fine di creare una vera e propria “rivoluzione giovane” nella nostra città.

«La consulta nasce due anni fa, per volere dell’amministrazione comunale – racconta – Da quando è nato questo progetto, grazie all’impegno di tutte le associazioni giovanili che vi hanno preso parte, abbiamo raggiunto dei risultati degni di nota».

Fanno parte della consulta giovanile tutte le associazioni under 30 con sede nella città di Varese. Nel 2019, anno della fondazione, i delegati della consulta sono riusciti a porre le basi per progetti a lungo termine. Gli ultimi eventi si sono tenuti a febbraio 2020, poco prima che la pandemia e le conseguenti restrizioni fermassero le loro iniziative. I ragazzi stavano sviluppando un progetto molto interessante sul tema del disagio giovanile derivante dal bullismo e cyberbullismo e il progetto avrebbe dovuto essere composto di diversi incontri con gli studenti delle scuole superiori.

«In questo momento siamo fermi, soprattutto perché la consulta ha il compito di creare aggregazione nella componente giovanile della città, la principale tra le tante cose a cui la lotta all’emergenza epidemiologica pone un divieto. Per questo motivo, in questo momento di stallo, vogliamo preparare il terreno per ripartire al meglio appena sarà possibile».

L’obiettivo di Lorenzo Barbonetti è quello di ringiovanire il volto della nostra città attraverso il lavoro delle associazioni che compongono la consulta, focalizzandosi soprattutto sull’aspetto universitario e sportivo.

«Sono entrato in consulta dalla sua fondazione – prosegue – Fino all’anno scorso frequentavo il liceo scientifico Ferraris e per due anni, fino ad agosto dell’anno scorso, ho fatto parte della consulta in qualità di delegato della mia scuola. Ad agosto sono uscito dalla consulta perché sono decaduto dalla carica di rappresentante di istituto del Liceo, ma non ho mai smesso di interessarmi alle attività proposte per la mia città. Sono un membro della Pro Loco di Varese e infatti sono rientrato a fine dicembre proprio come delegato di Pro Loco e alle ultime elezioni sono stato eletto come nuovo presidente della consulta giovanile».

La consulta e la sua nuova presidenza vogliono puntare prima di tutto sulla comunicazione: essendo un organo giovanile, è necessario comunicare con i giovani attraverso gli strumenti che più li coinvolgono, cercando di sfruttare al meglio i canali social e proponendo all’amministrazione, tramite le associazioni, di fare più “rete”, creando un calendario comune degli eventi.

«“Svecchiare” Varese è il nostro obiettivo principale. Nella nostra città ha sede l’università dell’Insubria, un vero e proprio fiore all’occhiello, un’eccellenza, che sta continuando a crescere in maniera esponenziale. Proprio per questo, mentre cresce l’università noi siamo dell’idea che di pari passo debba crescere anche Varese, in qualità di realtà universitaria. L’Insubria conta 12000 studenti, 12000 persone giovani che però in città non si percepiscono.Un ragazzo che si sposta dal suo luogo di provenienza nella nostra città per studiare come fuorisede, deve scegliere Varese perché attratto dall’offerta formativa, ma anche perché Varese è diventata una città “a prova di universitario”».

L’aspetto universitario non è l’unico su cui Lorenzo vuole spingere per migliorare l’ambiente sociale varesino, cercando di renderlo più interessante, sano e “a prova di giovane”. Oltre a Varese città universitaria, infatti, la consulta vuole dare una spinta che porti verso una “Varese città dello sport”: «Vantiamo ottime squadre e centri sportivi il cui potenziale è altissimo e che andrebbero valorizzati molto di più – conclude – Vogliamo che il nostro lavoro porti ad una vera innovazione giovane nella vita della nostra città, affinché il pensiero comune accosti alla tipica visione di Varese “città giardino”, anche tutti gli altri aspetti innovativi che la compongono, da tempo lasciati in disparte».

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Pubblicato il 16 Marzo 2021
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