“Questa è la Bobbiate che nessuno vorrebbe”
Lettera di Laura Ponzin, referente del consiglio di quartiere 3 a Varese e animatrice della "Voce di Bobbiate", con a corredo una serie di foto del quartiere realizzate in questi giorni

«Questa è la Bobbiate che nessuno vorrebbe. Che non ricordo sia mai stata».
Comincia così la lettera che Laura Ponzin, referente del consiglio di quartiere 3 a Varese e animatrice della “Voce di Bobbiate” invia a corredo e spiegazione di una serie di foto del quartiere realizzate in questi giorni.
«La piazza della Chiesa ha un’illuminazione molto scarsa, e in alcuni angoli della Chiesa è del tutto assente. Gruppi di ragazzi circa ventenni (con auto e motorini), si ritrovano in cima alle scale, a lato della Chiesa, bevono birra, fumano, parlano ad alta voce… poi se ne vanno. A volte non lasciano i residui del cibo, ma le cicche per terra si, le bottiglie di birra nei cestini, si – Spiega – Poi ci sono quelli che portano i cani a fare i bisogni nel parchetto giochi davanti la Chiesa, e non è detto che ne raccolgano le deiezioni; altre volte le raccolgono e lasciano il sacchetto lì.. tanto..»
Ponzin descrive la situazione di quello che è il cuore del rione: «Questa è piazza Bossi, la piazza di un paese che vive in piazza, che ha tutto in quella piazza, tranne l’educazione di pochi soggetti, che sta diventando lo schifo per molti – continua – Abbiamo 5 telecamere non funzionanti: lo sanno in comune, alla polizia locale, in questura: lo sanno tutti. Anche quelli che entrano contromano da via Daverio in piazza Bossi, svoltando bruscamente a sinistra, davanti alla posta. Poi ci sono quelli che scendono in via Maestri del Lavoro (totalmente contromano). E poi c’è via Daverio che dalla piazza alla Coop, in entrambe le direzioni, è una pista di formula uno: eppure, ci sono case e vie laterali che vi si affacciano, ma non un cartello che indichi ” Zona residenziale, prestare attenzione”».
La resonsabile del consiglio di quartiere conclude con amarezza: «Io mi occupo di Bobbiate da tre anni, e sono così delusa e amareggiata, perché non siamo un quartiere poco abitato, siamo circa 3000 persone.. penso che una mano in più potrebbero darcela. Due anni fa mi venne detto che sarebbe arrivata Open Fiber in piazza, quindi avrebbero messo le telecamere ad alta definizione; telefonai ad un operatore sul territorio di Open Fiber e mi venne detto che commercialmente Bobbiate non era interessante, non fibra, no impianti di sicurezza. Questa è Bobbiate oggi: abbandonata a sé stessa. Questa la percezione. Non solo mia, ovviamente».
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Quello che fa specie sono le telecamere non funzionanti che non vengono riparate. È mai possibile che si spendano milioni per grandi opere, pur importanti, e non si trovino pochi spiccioli per riparare. Mi ricordo che anni fa proprio grazie a quelle telecamere furono individuati i responsabili di un vandalismo che, sapendo di essere stati immortalati da quelle, si costituirono spontaneamente poco dopo averlo saputo.