Scappa in bici ma la polizia di Busto Arsizio lo raggiunge, 23enne nei guai: doveva essere ai domiciliari
Il giovane era sottoposto alla detenzione domiciliare per spaccio. Ora dovrà rispondere del reato di evasione e inosservanza delle prescrizioni imposte

Ha cercato di scappare in bicicletta dalla polizia ma è stato fermato e dovrà rispondere della violazione degli arresti domiciliari.
Nel pomeriggio di venerdì 26 marzo l’attenzione degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Busto Arsizio in servizio di controllo del territorio, è stata attirata dal comportamento sospetto di un ragazzo a cavallo di una bicicletta in transito in via Volta.
Il giovane, appena incrociata la macchina della polizia, ha iniziato ad aumentare la sua velocità voltandosi più volte per accertarsi di non essere seguito. Verificato che la sua azione di fuga non aveva sortito l’effetto sperato ha poi imboccato una strada in contromano per impedire alla volante di seguirlo proseguendo fino alla via Marliani dove gli agenti lo hanno raggiunto intimandogli l’alt.
Il ragazzo si è fermato riprendendo però immediatamente la fuga non appena notati gli operatori scendere dall’auto di servizio.
Nella foga della corsa è arrivato in piazza Vittorio Emanuele dove ha perso il controllo della bicicletta cadendo a terra. Senza arrendersi, ha tentato nuovamente di scappare inciampando questa volta in una bottiglia che aveva con sé, caduta a terra, venendo definitivamente raggiunto e fermato dagli operatori.
Alla richiesta del motivo per cui stava scappando, il giovane ha ammesso di essere sottoposto alla detenzione domiciliare in quanto tratto in arresto poco più di due settimane fa a Milano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Un immediato controllo del ragazzo ventitreenne, domiciliato in città, gli ha trovato addosso due involucri di cellophane contenenti quasi due grammi di hashish, uno smartphone e un cellulare di vecchia generazione perfettamente funzionante.
Per la detenzione della sostanza stupefacente, l’arrestato verrà segnalato alla Prefettura quale assuntore abituale avendo dichiarato di farne uso personale oramai da molti anni.
Per il possesso dei telefoni cellulari considerato il divieto, in virtù dell’applicazione della detenzione domiciliare, di avere contatti con persone estranee al proprio nucleo famigliare convivente, questi atteggiamenti verranno valutati dal giudice durante il rito per direttissima fissato per la mattinata di sabato dove l’arrestato dovrà rispondere del reato di evasione e inosservanza delle prescrizioni imposte.
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