Sciopero dei trasporti in Lombardia l’8 marzo 2021
È indetto dai sindacati di base, interessa tra gli altri Trenord e Atm
Sciopero generale indetto dai sindacati di base, tra il 7 e l’8 marzo: una agitazione che può dare origine a disagi anche ai trasporti in Lombardia.
L’agitazione è stata convocata da CUB Trasporti, SGB, Cobas e USB Lavoro Privato e coinvolge i lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private.
Sciopero treni Trenord 7 8 marzo, ecco gli orari
Per quanto riguarda Trenord, che gestisce tutto il trasporto locale e i Malpensa Express, l’astensione inizierà dalle 21 del 7 e proseguirà fino alle 21 del giorno successivo.
Trenord in una nota chiarisce che saranno in vigore le consuete fasce orarie di garanzia, dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00. Le fasce con treni a rischio vanno dunque dalle 21 del 7 marzo fino alle 6 dell’8 mattina e dalle ore 9 dell’8 marzo fino alle 18, quando partirà la seconda fascia di garanzia.
“Si precisa che domenica 7 marzo viaggeranno i treni con partenza prevista da Orario Ufficiale entro le ore 21:00 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 22:00. Nel caso di non effettuazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno instituiti autobus a Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per i soli collegamenti aeroportuali tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto senza fermate intermedie”.
Sciopero dei mezzi Atm l’8 marzo 2021
Lo sciopero tocca anche l’Atm di Milano.
L’agitazione del personale delle linee di superficie è consentita dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. L’agitazione del personale delle metropolitane è consentita dalle 18 al termine del servizio”.
Sciopero 8 marzo, i motivi della protesta dei sindacati di base
Perché viene indetto lo sciopero?
Il sindacato di base spiega che l’astensione serve a chiedere “tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nell’anno in cui la pandemia ha vertiginosamente aumentato gli infortuni delle donne e mostrato la vulnerabilità di un sistema sanitario il cui taglio dei costi è stato perpetrato negli ultimi anni” e per ottenere “la proroga della moratoria sui licenziamenti”. È stato scelto l’8 marzo, festa della donna, anche perché “oltre il 70% dei posti di lavoro persi nell’ultimo anno erano occupati da donne”.
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