A scuola in presenza solo i figli dei lavoratori in sanità e negli esercizi pubblici essenziali
Dopo il caos del primo giorno di didattica a distanza, l'Ufficio scolastico regionale dà un'interpretazione della voce " lavoratori indispensabili" in attesa di un chiarimento da parte della autorità
Tutti a casa da scuola tranne i figli dei genitori, lavoratori indispensabili. Ma chi può rivendicare la propria indispensabilità?
Ieri, primo giorno di didattica a distanza, la domanda ha complicato notevolmente la vita dei dirigenti scolastici. Ciascuno, forte di un’indicazione generica, rivendicava il diritto a lasciare in classe il proprio figlio. (Leggi qui)
Qualche dirigente ha chiuso un occhio, altri hanno innalzato le barricate anche per salvare un’organizzazione didattica fragile messa in piedi in tutta fretta.
In serata, l’associazione nazionale presidi ha chiesto con urgenza al Presidente Fontata un’interpretazione chiara e certa di quella voce. Anche l’Anci ha domandato chiarimenti immediati.
Nelle more delle risposte ufficiali, la dirigente dell’Ufficio scolasti regionale Augusta Celada ha inviato una nota a tutti i presidi per concordare una linea di condotta comune.
Alla luce delle richieste di chiarimenti pervenute e con la sola finalità di fornire indicazioni criteriologiche ad uso interno delle scuole in vista delle determinazioni organizzative che le SS.LL. sono chiamate ad assumere, si rappresenta quanto segue.
….. Nella recentiore nota dipartimentale si richiama quanto già indicato in applicazione del DPCM 3 novembre 2020, ossia che “nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste, attenzione dovrà essere posta agli alunni figli di personale sanitario (medici, infermieri, OSS, OSA…), direttamente impegnato nel contenimento della pandemia in termini di cura e assistenza ai malati e del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, in modo che anche per loro possano essere attivate, anche in ragione dell’età anagrafica, tutte le misure finalizzate alla frequenza della scuola in presenza.Nelle more di un indispensabile chiarimento da parte dei competenti organi che consenta di definire univocamente il personale impiegato presso servizi pubblici essenziali titolare del diritto in questione, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione sulla ratio delle disposizioni in parola, a supporto delle determinazioni organizzative che le SS.LL. vorranno assumere.
Ne consegue che nell’immediato, nelle more dei chiarimenti attesi da parte degli organi competenti, le istituzioni scolastiche organizzeranno il servizio tenendo conto del necessario e primario obbligo di rispetto delle misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza, avendo riguardo delle tutele previste in relazione ai servizi disponibili sul territorio ed alle proprie condizioni organizzative, anche attraverso opportune delibere dei competenti organi collegiali.
Restano in vigore anche le deroghe qualora sia necessario l’uso di laboratori e per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali
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