In una settimana 24 pazienti Covid in più: alla Sette Laghi cresce la pressione sul pronto soccorso
In aumento tutti i numeri legati alla pandemia: nell'ultima settimana la quota di pazienti con sintomi respiratori è passata dal 10 al 15%
Cresce, lentamente, ma cresce. Il numero di pazienti ricoverati negli ospedali dell’Asst Sette Laghi per Covid è di 260 ben 24 in più rispetto a lunedì 1 marzo che già aveva registrato un’accelerazione dei ricoveri con 16 in sette giorni.
Dallo scorso ottobre sono 3522 le persone curate nei reparti dedicati: in questo momento l’assistenza è concentrata al Circolo di Varese e al Galmarini con qualche letto riservato al Del Ponte per la ginecologia e la pediatria.
In terapia intensiva sono entrati altri 4 pazienti : i letti occupati sono 21 mentre le Cpap utilizzate per ventilare i degenti sono 28.
A preoccupare, però, sono i dati del pronto soccorso: a fronte di una media di accessi stabile, attorno ai 10, sta crescendo la quota dei covid che è passata dal 10 al 15% abbondante ( ieri era il 18%).
L’azienda varesina, quindi, sta affrontando una recrudescenza dell’epidemia pur senza mai essere uscita del tutto dalla seconda ondata. Attualmente i ricoverati sono tutti del Varesotto ad eccezione di tre persone in terapia intensiva arrivate da fuori provincia.
Da Regione Lombardia è arrivata l’indicazione di rallentare di nuovo l’attività chirurgica programmata sin qua questa settimana. Un decisione legata ai dati epidemiologici in netto peggioramento. Alla Sette Laghi, al momento, i ricoverati “non Covid” sono 648 in aumento dalla scorsa settimana. Si è ridotta solo l’attività di week surgery del Galmarini, ma la misura è legata al reperimento temporaneo del personale infermieristico da dedicare alla campagna vaccinale. Uno stop limitato, il tempo di inserire i nuovi assunti della graduatoria stilata a tempo di record dopo l’esame bandito per infermieri , un esame a cui avevano risposto 900 candidati e che ora ha permesso di creare una lista di 150 persone da cui attingere, compatibilmente con i tempi tecnici. Entro fine mese si spera di poter avere qualche decina di infermieri professionali in più in corsia così da potenziare tutti i comparti in sofferenza.
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