Valutare alternative alla chiusura delle scuole
Lo chiedono in una lettera alcuni genitori della scuola primaria Molinari di Bardello dopo aver appeso i disegni dei figli a scuola
“Non chiediamo che le scuole restino aperte a priori, ma che si possano valutare delle alternative valide prima della chiusura”, scrivono alcuni genitori della scuola primaria “I. Molinari” di Bardello nella lettera aperta rivolta alle Istituzioni pubblicata qui di seguito per intero.
“Nel resto del Mondo le scuole sono le ultime a chiudere e le prime a riaprire. Da noi è il contrario. Non è possibile continuare così”, denunciano, chiedendo rispetto per una comunità, quella scolastica, che ha accettato e rispettato le regole di sicurezza perché le scuole potessero continuare a funzionare.
Ed eccoci di nuovo a prendercela con le scuole!
O per meglio dire con i bambini, i ragazzi e le loro famiglie.Ancora una volta da un giorno all’altro si decide che le nostre scuole non sono più sicure e che quindi bisogna chiuderle di nuovo. A data da destinarsi…anche se questo non lo si dice subito, anzi ci viene data una scadenza ridicola…una settimana…
Viene da chiedersi se chi è ai posti di governo abbia figli, se sia mai stato figlio. Si pensa all’impatto che la chiusura a singhiozzo delle scuole ha sui nostri figli? La scuola è un punto fisso, a volte il solo nella vita di qualche ragazzo, è la certezza, è un diritto di tutti, in qualsiasi Regione!Non può essere aperta o chiusa automaticamente se la Regione si colora di qualche sfumatura a noi finora sconosciuta. Non può essere aperta o chiusa sulla base della decisione di un singolo governatore. Non può essere aperta o chiusa a piacimento.
Soprattutto non adesso, non ad un anno di distanza dall’inizio di quest’incubo.Un anno fa eravamo tutti con voi, abbiamo rinunciato alle nostre libertà per un bene più grande, per tutelare la salute di tutti. Vi abbiamo creduto, quando ci avete detto che stavate lavorando per permettere di tenere aperte le scuole, abbiamo assistito ai vostri proclami, cercando di comprendere che la situazione non era facile e che, di conseguenza, le decisioni erano sofferte. Nessuno di noi avrebbe voluto essere al vostro posto.
Questo, però, non vi assolve ora, ad un anno di distanza.Le scuole, e con loro gli alunni e le famiglie, si sono adeguate: orari ridotti, nessuna attività extra, igienizzanti per le mani in ogni angolo, merende seduti al banco, mascherine tutto il giorno, niente scuolabus, mantieni il metro di distanza, non scambiare giochi con il tuo amico…abbiamo rispettato tutte le regole, i bambini, i ragazzi hanno rispettato tutte le regole.
Davvero non ci sono alternative valide alla chiusura? Davvero il tasso dei contagi nelle scuole è così alto? Davvero sono le scuole il problema? O il problema è che le scuole non hanno ai vostri occhi miopi una ricaduta economica immediata?
Perché il campionato di calcio prosegue? Perché la grossa distribuzione può tenere aperti i suoi negozi? Fate un giro alle 18 nei supermercati dai grandi nomi, guardate cosa accade lì dentro, guardate quanta gente si assembra al banco della gastronomia. E poi andate nelle scuole e fate un paragone!Non siamo genitori scriteriati, abbiamo paura anche noi di questo virus e temiamo per i nostri figli. Per questo non chiediamo che le scuole restino aperte a priori, ma che si possano valutare delle alternative valide prima della chiusura.
Non private i nostri figli ed il nostro Paese della scuola. La didattica a distanza non è scuola, non è la scuola che ha portato l’Italia ad essere un modello rispetto ad altri Paesi. La DAD è un valido supporto , ma non può sostituire l’insegnamento in aula. I nostri figli hanno bisogno d’altro rispetto ad un pc o ad un tablet di fronte cui sedersi.Meritano rispetto gli alunni e gli insegnanti, meritano rispetto i genitori.
Noi abbiamo rispettato le regole, ora rispettate noi.Genitori della scuola primaria Molinari di Bardello
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