Arriva “Colleoni”, il nuovo treno lombardo per le linee secondarie
Non ha più nulla di quei convogli rumorosi e fumosi che molti ancora chiamano "littorine": il Colleoni offre una qualità tutta nuova per le linee rurali di Lombardia
Pronto a debuttare sulle linee della Lombardia rurale: è il “Colleoni”, il nuovo treno per le linee secondarie, le ultime rimaste a trazione Diesel, non elettrificate. Ma il nuovo treno non ha più nulla di quei convogli rumorosi e fumosi che molti ancora chiamano “littorine”: il Colleoni offre una qualità tutta nuova, che consentirà di migliorare il servizio sulle linee più secondarie, come quelle in Lomellina (provincia di Pavia) o in Media e Alta Brianza.
Il primo convoglio ha iniziato le prove sul circuito di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) di San Donato, vicino a Bologna, nella giornata di martedì 13 aprile ha ricevuto la visita dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, del presidente di Fnm Andrea Gibelli, del presidente di Ferrovienord Paolo Nozza e del’amministratore delegato di Trenord e direttore generale di Fnm Marco Piuri.
L’investimento di Regione Lombardia per il rinnovo dei treni
Il treno che sta effettuando le prove in questi giorni è uno dei 30 nuovi convogli destinati alle linee non elettrificate che fanno parte del programma di rinnovamento della flotta approvato e finanziato da Regione Lombardia con 1,958 miliardi.
Il programma prevede in totale l’acquisto di 222 nuovi treni: ci sono 131 ‘Caravaggio’ ad alta capacità, per le linee più trafficate, confluenti soprattutto su Milano (hanno appena debuttato sulla Milano-Gallarate-Domodossola, che serve anche la sponda piemontese del Lago Maggiore). Altri 61 sono ‘Donizetti’ monopiano a media capacità per le linee a medio-basso traffico, già inseriti in un turno ad esempio sulla Gallarate-Luino, sponda lombarda del Lago Maggiore.
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Colleoni: i nuovi treni Diesel-elettrici di Regione Lombardia
Dopo Caravaggio e Donizetti, infine, c’è il terzo tipo di convoglio, anch’esso con nome “bergamasco” (i maligni dicono omaggio a se stesso del potere orobico sul settore infrastrutture e mobilità lombardo): trenta saranno i ‘Colleoni’ destinati alle linee più secondarie.
I treni a tre carrozze sono lunghi 66,8 metri e hanno 168 posti a sedere. La velocità massima è pari a 140 chilometri all’ora. Oltre a toilette, illuminazione a LED e Wi-Fi, i veicoli sono dotati di prese da 220 volt, porte USB e sistema di informazioni per i passeggeri. Un sistema di spie luminose segnala ai passeggeri l’apertura e la chiusura delle porte. L’accessibilità per le persone a mobilità ridotta è facilitata da gradini scorrevoli che compensano la distanza tra le porte e la piattaforma. I treni sono inoltre dotati di aree per il deposito di biciclette e bagagli.
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I nuovi treni Colleoni sono stati sviluppati con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Il treno è alimentato da un PowerPack nel quale sono alloggiati due motori diesel a basse emissioni di ultima generazione (livello V con catalizzatore SCR) e quattro batterie.
Grazie alle batterie e alla trazione diesel-elettrica, il nuovo treno può entrare nelle stazioni delle aree suburbane con emissioni ridotte. In questo modo, oltre alle emissioni, nelle stazioni può essere ridotto anche il rumore. Rispetto alla flotta attuale, il consumo di carburante si riduce del 30%, il che corrisponde a un risparmio stimato di 3 milioni di euro all’anno. Anche le emissioni di CO2 diminuiranno di 12.400 tonnellate all’anno, pari alle emissioni di 8.600 automobili.
Inoltre, la posizione dei motori al centro del treno garantisce un elevato comfort per i passeggeri, in quanto il rumore e le vibrazioni non vengono trasmessi alle carrozze.
I convogli come detto sono destinati alle linee più secondarie, quelle dove l’elettrificazione non è conveniente (anche da un punto di vista energetico) per il numero di corse limitato: a differenza ad esempio del vicino Piemonte, la Lombardia ha mantenuto il servizio su pressoché tutte le linee rurali, che pure vedono ancora (ad oggi) in servizio automotrici vecchie di 40 anni, a fianco di altri convogli più moderni.
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