Asilo nido di Samarate, l’opposizione: “Evitiamo l’esternalizzazione”
Nel consiglio comunale si è discusso del destino dell'asilo nido di Samarate, in grosse difficoltà. Tra le soluzioni in vaglio l'appalto e l'esternalizzazione, su cui l'opposizione è titubante
Dopo il passaggio in commissione, la questione dell’asilo nido Nidondolo di Samarate è approdata in consiglio comunale, tenutosi mercoledì 28 aprile.
All’interrogazione della consigliera Chiara Bosello (della lista d’opposizione Samarate Città Viva) sulle intenzioni dell’amministrazione «sulla futura gestione di una realtà fiore all’occhiello del nostro comune», l’assessora all’istruzione Linda Farinon ha riassunto il quadro generale, come già fatto in commissione la sera precedente.
Farinon ha poi spiegato le opzioni al vaglio: l’appalto («adottato anche da altri comuni»), che «per noi significherebbe continuare con i bambini che sono già seguiti dalle nostre educatrici e appaltare una sezione – quella dei piccoli – a un’altra società che inserirebbe il loro personale»; oppure la concessione.
«Stiamo verificando la fattibilità di questi soluzioni. Garantisco che la questione è prioritaria, che stiamo cercando tutte le soluzioni possibili, che valuteremo il riscontro che ci verrà dato. La nostra priorità è garantire il servizio, cercando di aumentare le nostre possibilità e tutelando il personale all’interno», ha precisato.
“Non svuotiamo di qualità l’amministrazione comunale”
Il consigliere Giovanni Borsani (Samarate Città Viva) ha posto una riflessione più ampia sulla qualità dei servizi del comune: «È vero che esistono dei problemi di personale, però è anche vero che bisogna pensare che cosa si voglia fare del comune di Samarate nei prossimi anni. Deve diventare un mero gestore di pubblico, di servizi o deve poter gestire anche attività che qualificano l’amministrazione comunale? Questa è una delle cose che più mi preoccupa: svuotare completamente di qualità l’amministrazione a mio giudizio diventa pericoloso».
Borsani si è poi riferito ai fondi per implementare i nidi che verranno stanziati dal Governo: «Ci sono in atto dei cambiamenti importanti a livello centrale (saranno stanziati fondi non indifferenti per gli asili nido, con implemento di 150mila posti), magari il comune potrebbe riuscire ad accedere a dei funzionamenti che ci consentirebbero di migliorare il servizio. Spero si prendano in considerazione tutte le soluzioni necessarie per evitare l’esternalizzazione».
Dalle fila di Progetto Democratico, Tiziano Zocchi si è detto preoccupato per le tempistiche: «Settembre è qui. Se bisogna fare una piccola gara d’appalto, con confronto competitivo annesso, i tempi si allungano: vorrei che ci fossero delle riflessioni piuttosto veloci, quantomeno per escludere l’appalto, legata al fatto che per settembre – a livello di procedure e tempistiche – siamo già in ritardo. Esorto a una decisione veloce perché rischiamo di partire in difficoltà o con un numero ridotto di bambini».
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