Beane, magie e scelte folli, bravo Denik. Scola stavolta arranca
L'americano tiene ancora in piedi Varese nonostante i soliti "peccati". Il giovane play si fa valere come il paziente Egbunu. Maluccio i veterani, malissimo Strautins e Morse
![Openjobmetis Varese - Allianz Trieste 73-79](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/04/caricamento-temporaneo-per-contributo-1619383530sc0jx3gtic4srj8c-1217983.610x431.jpg)
BEANE 7 (IL MIGLIORE) – Si prende di nuovo la palma del miglior biancorosso nonostante il suo gioco coi paraocchi: quando riceve palla, la sequestra e la fa ricomparire nei pressi del canestro. A sua discolpa diciamo che spesso la sfera è proprio “dentro” al canestro come dimostrano i suoi 19 punti, necessari in avvio per risalire e sorpassare, quindi per non annegare nel secondo periodo. E ancora, sua la bomba del -2 a pochi minuti dalla fine. Tra una prodezza e l’altra però, continuano ad arrivare scelte folli e gestioni pazze che fanno parte del personaggio. MVP anche per i lettori della #direttavn
MORSE 4,5 (IL PEGGIORE) – Ci piange il cuore dover distribuire un voto del genere ad Anthony, appena diventato papà per la prima volta. In campo però, il suo è un deragliamento continuo: tre rigori falliti da sotto canestro, un rimbalzo saponettato via in area colorata. Tonino, non pensarci: goditi il bimbo e fregatene di questa pagella.
SCOLA 5 – Partita stortissima del General che dopo gli eroismi di Treviso finisce nella ragnatela dei raddoppi disegnati da Dalmasson in post basso, con “francobollo umano” Da Ros appiccicato addosso a tutto campo. Luis si innervosisce, forza, non trova quasi mai lo spunto e anche sotto canestro è poco reattivo. Capita, ma ci si aspettava qualche fiammata al momento giusto che non è arrivata.
DE NICOLAO 6,5 – Sei punti, gambe rapide e testa ben fissa sull’obiettivo: non sta in campo moltissimo (12′) ma porta “i suoi talenti” – come dicono in America – al servizio della squadra. Nel conto mette pure 4 rimbalzi con gente che gli rende dai 5 ai 25 centimetri. Peperino.
RUZZIER 5,5 – Partita in altalena come quella di tutta la squadra: parte col botto, poi soffre la combinazione classe-fisico di Doyle, fatica a trascinare i compagni nel momento più difficile ma è pure quello che non si vuole arrendere sino alla sirena conclusiva. Voleva lasciare il segno contro i suoi concittadini, sarà costretto a qualche giorno di sfottò da parte degli amici “muli”. Del resto, con un plus-minus di -17 qualche peccato da scontare lo ha anche lui.
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STRAUTINS 5 – Voto quasi generoso per il poco offerto in campo. Prova tra l’incolore e il dannoso dopo che a Treviso – come Scola – era stato decisivo. Se nella prima mezz’ora praticamente non si era visto (salvo che per una schiacciata sbagliata), nell’ultimo quarto viene incenerito da Alviti sul quale esce più in ritardo di un Laveno-Milano dei pendolari sulle Ferrovie Nord. Altro che “gara dell’ex”: 2 punti, 3 rimbalzi, zero canestri dal campo, -15 di plus-minus.
EGBUNU 6,5 – La partenza è sempre diesel: sarà che si deve adattare agli avversari, sarà che le sue gambe ci mettono un po’ a carburare, fatto sta che Long John fatica ogni volta a incidere dopo la palla a due. Però il nigeriano ci ha anche fatto capire di essere paziente oltre che intelligente: aspetta il suo turno, dirige il traffico in area alzando le manone e quando Ruzzier inizia a cercarlo, Egbunu risponde presente. 14 punti ma anche 13 rimbalzi, molti presi a tre metri abbondanti di altezza. E forse, se gli arbitri lo avessero tutelato nel terzo periodo, parleremmo di un altro verdetto.
FERRERO 5,5 – Dentro a fare legna, trova un bel canestro ma anche qualche difficoltà a tenere – anche nel tagliafuori – Grazulis e Da Ros che hanno chili, mestiere e centimetri. Fa il suo ma senza particolari guizzi.
DOUGLAS 5,5 – Resta in canna il colpo più atteso, quello del -1 dopo un recupero palla di Ruzzier: fosse entrata quella tripla, Trieste avrebbe avuto bisogno di un’altra prodezza per portarla a casa e magari avrebbe avuto una pressione improvvisa da gestire. Non è andata perché la serata di Toney è stata così così fin dal principio: qualche lampo di classe assoluta (e lì Varese è scappata fino al +9), troppi errori di impostazione (5 perse, solo un assist) e di conclusione (5/13 dal campo). Per vincere, Varese non può permettersi una cilecca contemporanea dei due veterani.
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