Il caso Aermacchi sotto la lente di Italia Nostra

C’erano oltre 300 partecipanti all’incontro online organizzato da Italia Nostra in collaborazione con l’ordine degli architetti di Varese su “Aree dismesse da riconvertire: il caso ex Aermacchi. Esperienze a confronto”

Studenti in Aermacchi per farla rivivere

C’erano oltre 300 partecipanti all’incontro online organizzato da Italia Nostra in collaborazione con l’ordine degli architetti di Varese su “Aree dismesse da riconvertire: il caso ex Aermacchi. Esperienze a confronto”

Il dibattito, moderato da Bruno Bosetti vice-presidente Italia Nostra Varese, ha visto il confronto tra i Presidenti dell’Ordine degli Architetti Elena Brusa Pasquè e di Italia Nostra Carlo Mazza, il Sindaco di Varese Davide Galimberti e l’Architetto Paolo Cottino, Direttore dello studio KCity rigenerazione urbana srl di Milano e membro del Consiglio Direttivo AUDIS (Associazione Aree Urbane Dismesse).

«Come Italia Nostra tenevamo a fare una discussione di tipo culturale – ha commentato Bruno Bosetti – riuscire a capire il metodo per intervenire in un luogo del genere, senza limitarsi a prendere il primo operatore e far distruggere tutto – e i contributi dei relatori sono andati in questo senso».

«L’Italia è fatta di stratificazioni, quello che siamo stati sempre capaci di fare è stato stratificare, mai fare “tabula rasa” di quello che già c’era – ha sottolineato Elena Brusa Pasquè – E anche i centri commerciali si possono piegare alla storia. Si può salvaguardare sia storia che l’innovazione. E’ grande la responsabilità degli architetti, che spesso progettano edifici e non architettura: c’è invece una architettura con la A maiuscola e una con la a minuscola. Occorre riflettere su paesaggio e tessuti sociali quando si progetta».

Di diversa opinione l sindaco di Varese, Davide Galimberti:  «Considero un’operazione di rigenerazione quella che è stata fatta sul mercato, che è tornato in piazza della Repubblica: un recupero della memoria, che riesce a reimpossessarsi dei contesti attraverso la modernizzazione di tessuto territoriale o architettonico – ha spiegato il primo cittadino di Varese – È fondamentale però che ci si intenda bene sul tema della memoria storica: è importante è richiamo della memoria, ma non necessariamente corrisponde al mantenimento dell’edificio. Sono un fautore dello riappropriarsi della memoria storica della città, ma questa non è il semplice mantenimento di fabbricati che non hanno una valenza monumentale».

Gli esperti hanno però mostrato esempi anche importanti di riqualificazioni di aree anche importanti: come  Umberto Vascelli Vallara, vice-presidente della sezione di Milano di Italia Nostra, nonché membro del Consiglio direttivo dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), e già dirigente presso la Regione Lombardia con responsabilità di coordinamento nella redazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale e nella progettazione e attuazione del Sistema Informativo per i Beni Ambientali, che ha confrontato il progetto varesino con alcune esperienze di rigenerazione urbana nell’area milanese, in particolare dell’ex Ansaldo, della zona di via Tortona e della fondazione Prada.

Importanti anche i contributi di Katia Accossato, docente del Politecnico di Milano (Dipartimento Architettura e studi urbani), che ha raccontato nei particolari la storia dell’insediamento industriale dell’Aermacchi e del valore strutturale e spaziale di alcuni edifici, che sono frutto di una stratificazione: un lavoro che ha sviluppato con alcuni laboratori del Politecnico (nella foto sopra), sottolineando il valore della salvaguardia della testimonianza di una cultura industriale così caratteristica della provincia di Varese.

Il Sindaco di Comerio, Silvio Aimetti, ha infine portato l’esperienza del suo comune nell’affrontare il problema dell’area Whirlpool, anch’essa di proprietà privata ora abbandonata ma con buone possibilità di rinascita: con un lavoro che ha messo allo stesso tavolo interessi privati e necessità della cittadinanza e ha valutato l’impatto del progetto rispetto ai principali nodi di importanza pubblica intorno al suo comune.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Aprile 2021
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