Dalle stanze d’albergo “galleggianti”, alla mobilità sostenibile: così sarà la vita sul Lago di Varese

Al convegno di Aime presentato la prima parte del progetto di Giorgio Caporaso. L'assessore all'Ambiente Cattaneo: "Siamo a buon punto: nel 2023 il Lago tornerà balneabile"

Convegno Aime

Caricare lo zaino in spalla, inforcare la bici, fare un giro sulle ciclabili, tutte connesse tra di loro e poi fermarsi a dormire sul lago di Varese, in una camera costruita su una palafitta. Potrebbe essere solo un sogno invece è una “visione” nel senso più ampio del termine, qualcosa che un giorno, nemmeno troppo lontano, potrebbe accadere.

Si è parlato di progetti ma anche di marketing territoriale e riqualificazione ambientale nel convegno organizzato nella sede della Canottieri alla Schiranna, da Aime, l’associazione imprenditori europei; il titolo: Lago di Varese da criticità ambientale a volano turistico ed economico del territorio.

Un convegno in presenza, il primo dopo molto tempo, coordinato da Jenny Santi, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo economico e politico di Varese e della Lombardia.

Il progetto

Al centro del convegno il progetto di Giorgio Caporaso, architetto, presidente di Aime Architettura & Design. Un progetto molto ampio, suddiviso in tre blocchi ciascuno dei quali è a sua volta composta da micro moduli. Quello presentato oggi, giovedì 15 aprile, era la prima parte con i suoi dodici “capitoli” .  EcoSmartLand, questo il nome, «è un progetto territoriale sostenibile, ampio e strutturato, in cui il risanamento del lago sarebbe uno dei tasselli – ha spiegato Caporaso -. Un progetto che ha l’obiettivo di collegare e connettere le varie peculiarità di questo territorio per costruire una attrattività tipica le cui caratteristiche saranno destagionalizzazione,  per offrire una attrattiva durante tutto l’anno, differenziazione, ecosostenibilità e digitalizzazione, marketing territoriale». (qui la prima fase del progetto)

Si parla di connessione tra le piste ciclabili, ma anche di mobilità sostenibile e di costruzioni “integrate nella natura”: «Il progetto prevede una connessione tra le piste ciclabili, non solo quelle esistenti nel Varesotto ma anche con le ciclovie turistiche come ad esempio quella che collega Torino con Venezia, oppure la ciclovia Francigena, che unisce Como a Brindisi – ha spiegato Caporaso – . Cambiare il modo di spostarsi, non solo per turismo, può mettere in moto meccanismi che modificheranno la vita attorno al lago. Penso alla via Francisca che è già un esempio di come un territorio può cambiare con il turismo lento». Tanti micro interventi, nell’idea dell’architetto, realizzabili in poco tempo e con il coinvolgimento di soggetti diversi.

Camere d’albergo come palafitte, mobilità ecologica, edifici costruiti con materiali sostenibili: c’è soprattutto questo nel progetto di Caporaso: «Ho pensato a parcheggi di interscambio dove i camperisti possono trovare ricariche prodotte da energie rinnovabili ma anche un luogo dove lasciare i mezzi inquinanti e usare bus navetta ecologici. Navigazione elettrica ed eco-frendly per spostarsi sul lago e collegarsi all’isolino Virginia dove fermarsi a dormire in camere d’albergo galleggianti, come fossero palafitte; poi ancora padiglioni sostenibili per la promozione di prodotti locali, valorizzazione delle ville e degli spazi museali che già esistono, realizzazione di attrezzatura per il birdwatching e osservazioni naturalistiche, di parchi giochi  ecosostenibili che consentano di avvicinare i bambini alla natura. Non potranno poi mancare una serie di servizi per chi utilizza le biciclette, non solo per turismo ma anche per spostarsi per lavoro o per fare escursioni, quindi stazioni di ricarica per le bici elettriche».

Convegno Aime

Gli interventi

Sono molte le forze in campo a partire dagli organizzatori del convegno, Aime: «Quando questo periodo sarà finito – ha detto il segretario dell’associazione imprenditori Gianni Lucchina – ci riprenderemo in mano il nostro sistema economico. Cercheremo di coinvolgere in questo progetto gli imprenditori affinché facciano rete e lavorino insieme allo sviluppo del nostro territorio».

E’ questo il denominatore comune dei molti interventi: creare rete, superare ostacoli e campanilismi e andare dritti all’obiettivo: «Pensare a quanto indotto producono gli eventi che si organizzano in città è la chiave per organizzare una strategia – ha detto Dino De Simone, assessore all’Ambiente del Comune di Varese – Ricordo bene quando decidemmo di introdurre la tassa di soggiorno: pareva un azzardo, ma gli introiti ci permisero di dare 800 mila euro per l’organizzazione degli eventi di canottaggio».

«Il turismo è economia – ha aggiunto Fabio Lunghi presidente della Camera di Commercio  di Varese – Occorre fare investimenti e abbandonare ogni campanilismo. Noi siamo disponibili a coordinare i progetti così come abbiamo fatto con la Sport Commission. Ripartiamo da dove ci siamo fermati senza dimenticare che cosa è successo».

Di marketing e strategia ha parlato invece in un lungo ed interessante intervento Roberta Pezzetti dell’Università dell’Insubria: «Oggi a competere sono sempre di più i territori, per questo il marketing territoriale deve essere strategico. Ci vuole una visione a lungo termine con obiettivi alti e un cambio di paradigma: occorre una cabina di regia che metta insieme tanti stakeholder. Fondamentale che il partenariato pubblico e privato viaggino insieme. La presenza dell’Università è importante in quanto luogo di formazione»

«Vogliamo che scompaiano dalle rive del lago quei vecchi cartelli con la scritta “divieto di balneazione” – ha detto Luciano Puggioni sindaco di Bardello, presente in rappresentanza dei comuni rivieraschi, oggi presieduta da Inarzo – I turisti che vengono qui devono poter fare il bagno in questo luogo bellissimo. Il progetto dell’accordo quadro di sviluppo territoriale del Lago di Varese sta portando ottimi risultati e noi finalmente stiamo lavorando in sinergia. I primi risultati cominciano a vedersi»

A Davide Galimberti, sindaco di Varese, il compito di tirare le fila del convegno: «La strategia è stata delineata – ha detto -. C’è sintonia  tra tutte le forze politiche ed economiche, tutte concentrate sul risanamento del lago. La vocazione è chiara: il progetto dev’essere una sintonia perfetta tra ambiente e uomo. E non solo. Il canottaggio e le iniziative sportive sono importanti ma non sufficienti: bisogna fare un passo in più sotto il profilo ambientale e in termini di progettazione. Noi stiamo lavorando a una sorta di progetto sul medio e lungo periodo, che prevede investimenti importanti, anche sfruttando  il denaro che arriverà dall’Europa»

Importante anche l’intervento di Katia Accossato, docente del Politecnico e ideatrice del progetto che si occuperà della “Comunità Resiliente” del lago di Varese: «Tutto davvero molto interessante ma occorre puntare molto sulla comunità che abita sulle sponde del Lago. Bisogna ripartire dalla connessione dei borghi. Il nostro progetto prevede la riqualificazione dei paesi attorno al lago e questa settimana abbiamo cominciato a incontrare i cittadini ed ascoltare le loro richieste»

La Regione Lombardia 

Fondamentale il ruolo di Regione Lombardia nel progetto di risanamento del Lago. Presenti al convegno, il consigliere regionale Roberto Cenci, Samuele Astuti, collegato in remoto ed Emanuele Monti intervenuto con un messaggio: «Sulle sponde del Lago di Varese ci sono nato, ci sono cresciuto e da laghè il suo rilancio ha un significato profondo. Il mio impegno in Consiglio regionale a favore del potenziamento, della riqualificazione e del rilancio del Lago di Varese non è dell’ultima ora. Tanti gli interventi che ho portato avanti con forza. Su tutti, l’ordine del giorno al bilancio nel 2018 che diede avvio all’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale e che permise di stanziare 2,5 milioni di euro poi diventati, in sede di ridefinizione del budget, più di 5 milioni. Lo scorso anno, abbiamo reso possibile un ulteriore intervento finanziario di 4 milioni di euro. 10 milioni di euro quindi per il Lago di Varese in questi tre anni di legislatura» .

L’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo ha invece posto l’accento sulla necessità di partire dal risanamento del Lago di Varese per pensare a qualunque altro progetto: «Dobbiamo restituire al lago la sua attrattività. Questa è la premessa di tutto. Una volta recuperata si può procedere alla valorizzazione spondale. Nel 2023 il lago tornerà balneabile, a quel punto potremo pensare di costruire tutto il resto, e dare seguito a tutti i progetti presentati. La Regione ha messo a sistema una serie di iniziative che esistevano già, questo è il senso dell’accordo quadro, ma ora siamo davvero a buon punto».

 

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Pubblicato il 15 Aprile 2021
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