Dubbi e incertezze fra i tavolini di Luino: “Ma vogliamo ripartire”
Giornate uggiose e difficoltà della ripresa: un giro fra i bar del centro in riva al lago. "Quasi strano vedere le persone sedute al tavolo"
Sono giornate uggiose ma nonostante questo a Luino il “clima“ sembra migliorato anche se si respira incertezza fra gli operatori degli esercizi pubblici della città, stretti fra divieti di servire al bancone, e regole ballerine che solo in parte si compensano col via libera per i tavolini all’aperto.
Molti commercianti guardano con fiducia al futuro e colgono qualche movimento in più da parte della clientela, consapevoli che questo è solo un piccolo inizio in attesa di una maggiore libertà.
Molti bar sono rimasti chiusi per mesi mentre altri hanno continuato a lavorare solo d’asporto ma, quasi tutti, sono pronti a ripartire.
Per fortuna sono poche le realtà che non possono lavorare fino alle 22:00 perché non attrezzati di uno spazio all’aperto. Una limitazione che, per ora, non vede una soluzione.
Sul territorio ci sono titolari di nuove attività che a causa di questo periodo hanno fatto ancora più fatica a rimanere positivi, vedi il neo-bar “Crystal lake”, aperto solo da novembre: «Avendo aperto poco tempo fa, le persone del posto non ci conoscono – spiega Antonello Lai, titolare del bar – e il locale, per le norme imposte, ha sfruttato solo il 10% del suo potenziale. Le persone sono spaventate dal girare nei bar e questo non ci aiuta sicuramente. Senza contare tutte le promesse che dall’alto ci hanno fatto e non hanno mantenuto… abbiamo comunque tante nuove proposte e speriamo arrivi il momento per poterle presentare al pubblico».
Certo una situazione incerta e demoralizzante, ma c’è anche chi, nonostante questo, ha riposto tanta speranza nella ripartenza e ha sfruttato questo periodo di chiusura forzata per reinventarsi.
«Siamo molto contenti di aver riaperto – racconta Giovanni Rossinelli al bar “Sottosopra” – ed è quasi strano vedere le persone sedute al tavolo. In queste giornate uggiose la clientela non è molta ma rimaniamo positivi. Abbiamo voglia di portare qualcosa di nuovo e accattivante in questa città: se si potrà, secondo le restrizioni che ci saranno imposte, ci piacerebbe ricreare dei festival di giovani artisti locali e non che vengano a suonare per noi. Chissà, si potrebbero creare anche nuove opportunità».
Certo sono solo una parte delle riflessioni emerse dai commercianti luinesi in questi giorni di finta primavera: dubbi e incertezze mescolati a positività e voglia di ripartire. C’è chi è amareggiato, chi deluso e chi speranzoso ma, tutti, si stanno impegnando per ripartire al meglio.
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