In Svizzera tamponi “fai da te” gratis anche per i frontalieri. La Lega dei Ticinesi: “Deduciamoli dai ristorni”
La strategia dei test a tappeto è stata estesa anche ai lavoratori italiani, circa 70mila solo in Ticino. Una decisione per individuare e arginare sul nascere i nuovi casi di coronavirus
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La Svizzera estende ai frontalieri la possibilità di usufruire dei tamponi rapidi gratuiti al mese, per individuare e tracciare i casi di Covid e arginare i contagi. Una decisione che rientra nella strategia di Berna, volta a individuare sul nascere possibili punti di diffusione dell’epidemia.
I tamponi rapidi sono disponibili nelle farmacie ormai da più di una settimana. Le nuove azioni per bloccare i nuovi casi di Coronavirus hanno preso il via ufficialmente lunedì 7 aprile. Ogni cittadino può richiedere fino a cinque test “fai da te” al mese e tutte le spese sono a carico della Confederazione. Per i frontalieri è necessario presentare il tesserino della cassa malati o in alternativa il permesso di lavoro o la tessera sanitaria italiana.
La Svizzera parte con il tracciamento di massa: test “fai da te” gratuiti nelle farmacie
La decisione assunta oltre confine – motivata dal fatto che sono circa 70mila i lavoratori pendolari italiani nel solo Canton Ticino – è finita rapidamente al centro del dibattito politico. “Non si capisce però perché i test ai frontalieri dovremmo pagarli noi! Che vengano fatturati al Belpaese” ha commentato il leghista Lorenzo Quadri che propone di dedurre la spesa dalla quota di ristorni che Berna paga all’Italia.
Quella dei tamponi non è però l’unica spesa di cui la Confederazione si è fatta carico al fine di tutelare la salute dei cittadini: anche il vaccino anti Covid sarà gratuito per i frontalieri non assicurati in Svizzera che lavorano oltre confine nelle strutture sanitarie.
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A leggere la pagina FB di questo ennesimo “leghista” viene da pensare che i frontalieri vadano in Svizzera a rubare stipendi e non a fornire competenze e professionalità nei lavori più disparati.
Si ricordi Sig. Quadri…si è sempre terroni di qualcun altro in questo mondo ed aver tenuto aperte le frontiere non è stato un atto caritatevole della confederazione ma vi siete salvaguardati i posti di lavori …la alternativa sarebbe stata il tracollo di molte aziende ticinesi dove lavorano molti italiani.
Vedo che quando c’è di mezzo la parola “Lega” il lessico e la strategia comunicativa è sempre la stessa.