L’appuntamento per il vaccino è a Cernobbio. Cosa fare?
La soluzione è suggerita dal Presidente della Commissione sanità Monti. Rimane il tema della distribuzione dei vaccini dato che in provincia di Varese le agende si esauriscono velocemente
Tre grandi hub vaccinali in provincia di Varese, più altri due di medie dimensioni, ma l’appuntamento viene fissato a Cernobbio. Sono molte le segnalazioni che stanno giungendo tra gli over 65 e gli over 70 che, accedendo al portale di Poste, non possono scegliere la destinazione e sono obbligati a prenotarsi a Cernobbio.
Il tema è stato sollevato dal consigliere del PD Samuele Astuti nel corso della riunione della Commissione Sanità a cui ha partecipato il direttore generale del Welfare Giovanni Pavesi.
Ed è stato proprio il direttore a sottolineare la grande capacità della provincia di Varese che ha da poco ottenuto linee anche negli ospedali di Tradate e Angera. Come mai, allora, questi problemi, ha chiesto Astuti? Per il dg del Welfare si tratta di questioni non così rilevanti soprattutto in vista del reclutamento di fasce di popolazione via via più giovane, in grado di spostarsi senza problemi.
Se è anche vero che non si tratta di mete eccessivamente distanti e proibitive rimane il tema della distribuzione delle dosi vaccinali: come mai la provincia di Varese con un hub come quello di Malpensa capace di attivare fino a 30 linee vaccinali, la Schiranna con 20, Rancio con dieci non soddisfa la richiesta della sua popolazione residente?
La risposta non è stata data ma il Presidente della Commissione Emanuele Monti ha suggerito un metodo per ottenere la miglior prestazione: « Le agende dei singoli hub vengono fissate per periodi limitati e, quindi, spesso si esauriscono velocemente con il problema dello spostamento che, però, rimane sempre in una distanza limite di 30 chilometri. Questa capacità quotidiana, viene poi ampliata con l’arrivo di ulteriori vaccini e allungata nel tempo. Così può capitare di riprovare la prenotazione e di trovare una meta più comoda, magari fissata qualche giorno dopo. È, dunque, possibile prenotare e poi provare ogni giorno a vedere se si ottiene una variazione. A quel punto si può disdire il precedente appuntamento».
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Il dg del Welfare è straordinariamente autoindulgente. Ma il problema c’è e resta. Non spiega quali problemi organizzativi siano la causa di questa gestione irrazionale delle vaccinazioni: persone potenzialmente niente affatto giovani e autonome, con un centro vaccinale fuori dalla porta di casa, indirizzate in luoghi che stanno a un’ora e più d’auto, ammesso che possano guidare e abbiano un’auto o qualcuno che li possa accompagnare. In compenso invita a riprovare, invita a sperare… Queste sono risposte che uno si può aspettare da una chiacchierata al bar, non da un dirigente.
Le parole attribuite a Emanuele Monti contengono un dato non corretto. Provando a prenotarsi per la vaccinazione indicando Cuvio come comune di residenza, capita di vedersi proporre comune unico possibile centro vaccinale quello di Cernobbio. La distanza è di 46 Km. Se si indica Saronno ci si vede proposta Schiranna. Di nuovo 46 Km. Quindi, se il sistema prevede un limite, è ben al di sopra degli asseriti 30km.