Nell’inchiesta sul sindaco di Opera anche due imprenditori residenti nel Varesotto
Si tratta di padre e figlio, originari del Messinese, ma residenti a Lonate Pozzolo e Busto Arsizio. Avrebbero eseguito lavori edili nella casa del sindaco Nucera in cambio di appalti comunali
Sono residenti in provincia di Varese due degli arrestati nell’ambito dell’operazione della Dda di Milano che ha portato all’arresto del sindaco di Opera Antonio Nucera, della moglie e capo dell’ufficio tecnico Rosaria Gaeta, e di alcuni imprenditori e professionisti per il reato di corruzione.
Si tratta di Rosario e Cono Bonina, rispettivamente di 71 e 46 anni, originari di Brolo (in provincia di Messina, dove ha sede anche la loro impresa di costruzioni, la Veria Srl). Rosario (titolare di fatto dell’azienda, ndr) è stato messo ai domiciliari nella sua residenza di Lonate Pozzolo mentre il figlio (a cui risulta intestata la società, ndr) è a Busto Arsizio. Per entrambi l’accusa è corruzione.
Sono accusati di aver acquistato e posato parquet, infissi e finestre nell’abitazione del sindaco Antonio Nucera e della moglie Rosaria Gaeta per un valore complessivo di 28 mila euro in cambio di alcuni appalti e sub-appalti nell’ambito di alcuni lavori pubblici realizzati dal Comune di Opera, in particolare per l’adeguamento alle norme Covid delle aule di alcuni plessi scolastici.
Dall’ordinanza emerge con forza il fatto che Gaeta e Nucera non avrebbero sborsato un centesimo per i lavori svolti dalla Veria Srl nella loro casa di San Donato Milanese.
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