Perché Gorla Minore e Gorla Maggiore festeggiano il 25 aprile insieme?
Alla base della scelta delle due Amministrazioni della valle Olona di ritrovarsi insieme per celebrare il 25 aprile ci sono ragioni storiche

“Alle 10.15 ritrovo al Cippo di via Garibaldi per un momento solenne in occasione della festa della Liberazione. Saranno presenti il sindaco di Gorla Minore, Vittorio Landoni, e il sindaco di Gorla Maggiore, Pietro Zappamiglio“.
Via Garibaldi è una lunga strada che attraversa Gorla Minore, dal centro paese, piazza XXV aprile, fino al confine con Gorla Maggiore. Ogni anno le due Amministrazioni della valle Olona si ritrovano fianco a fianco in questa via, per celebrare il 25 aprile, ma quanti sanno il perché di questo momento congiunto?

Sicuramente fra i due comuni c’è un rapporto di collaborazione di lunga data e fra i due sindaci – seppur di collocazione politica differente – c’è stima e rispetto reciproci, ma non sono queste le cause della celebrazione condivisa. Non si tratta infatti di una decisione degli amministratori attuali: l’inizio di questo gesto, infatti, è antecedente alla loro prima elezione e risale per l’esattezza al 1996.
Ci sono ragioni storiche che giustificano questa scelta. Il 25 aprile del 1945, infatti, quattordici partigiani di Gorla Maggiore, a causa di un errore, furono purtroppo massacrati dal fuoco amico sul territorio di Gorla Minore. Per ricordarli, dunque, le due Amministrazioni celebrano fianco a fianco questa data.

Il fatto viene raccontato dalla sezione ANPI di Gorla Minore che, con la sua rubrica “R-Esistente” – sulle pagine social del gruppo – parla settimanalmente di Resistenza ricordando il passato, raccontando la storia del territorio e approfondendo temi cari all’antifascismo.
“Attingiamo” dunque al loro scritto per comprendere la ragione di una celebrazione che unisce, fisicamente, ma anche idealmente, i due paesi nel segno della memoria.
I CADUTI DI VIA GARIBALDI
Tra i vari problemi che i gruppi partigiani dovevano affrontare, c’era anche la difficoltà nel comunicare sia tra di loro che con i comandi del C.N.L. e delle truppe alleate.
Alla base di queste difficoltà c’è la strage di via Garibaldi.
La mattina del 25 aprile 1945, una ventina di partigiani gorlesi, avuto notizia di spostamenti di truppe nemiche in marcia verso Legnano, decide di andare a dar manforte ai combattenti della città del Carroccio, che erano insorti per liberare definitivamente la città all’oppressione nazifascita.
Requisito un camion ad un commerciante, fanno tappa nei vari depositi di armi nascosti nella zona per approvvigionarsi e poter sopportare l’urto dei meglio organizzati avversari.
Purtroppo per loro, i cieli della valle Olona erano solcati da aerei alleati che dovevano supportare la lotta di liberazione partigiana nell’operazione “The varesina sweeper” (la scopa del varesotto).
Due aerei inglesi, del tipo Spitfire, vedendo il camion zeppo di uomini armati, li scambiarono per un convoglio nemico ed aprirono il fuoco massacrando gli occupanti dell’automezzo.
Il bilancio fu tragico: 14 partigiani uccisi, gli altri feriti, nessuno si salvò.
La popolazione, attirata dal rumore dei motori degli aerei e dal crepitare delle armi, capisce
immediatamente la tragedia, accorre sul luogo , ma purtroppo non c’è più nulla fare.
Purtroppo i comandi alleati furono avvisati solo in tarda giornata dei movimenti dei partigiani nella valle Olona. La carenza di strumenti logistici è stata fatale ai giovani gorlesi.
Nel luogo della tragedia, a liberazione avvenuta, è stato eretto un cippo ad imperitura memoria del sacrificio di questi giovani che non hanno esitato anche loro a rischiare la vita per la libertà della loro Patria.
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