Pietro Romano pronto a correre come sindaco a Gallarate. E con lui c’è Paragone

A cinque anni dalla precedente candidatura l'avvocato sta lavorando a una nuova lista, con il sostegno anche del gruppo di Italexit. Come forza alternativa ai due poli

Pietro Romano Gianluigi Paragone

Ci sta lavorando da tempo, ma adesso l’operazione sembra avviata davvero: l’avvocato Pietro Romano è pronto a correre per la carica di sindaco di Gallarate. Da battitore libero, fuori dai poli. E con il sostegno di un partito, sì, ma fuori dalle classificazioni classiche destra/sinistra: l’ItalExit di Gianluigi Paragone.

Il primo incontro tra Romano e un delegato di ItalExit è avvenuto oggi, giovedì 29 aprile, all’ora di pranzo, nello studio di un altro avvocato gallaratese, pronto a far parte anche lui del gruppo.

Un pre-accordo su alcuni punti: il nome di Romano come cndidato sindaco, il nome della lista (“Gallarate al Centro”), la collocazione politica fuori dai due blocchi principali. Al centro nel senso di equidistanti e distinti dai poli, al primo turno, ma non solo: una delle precondizioni è l’impegno condiviso a non confluire neppure al ballottaggio su nessuno dei due candidati principali oggi in campo, Cassani e Silvestrini.

Dal canto suo, Romano ci mette sicuramente la convinzione e la veemenza con cui ha sostenuto alcune battaglie, quella elettorale del 2016 ma anche le varie campagne sui temi del sociale (si è più volte e anche recentemente esposto per senzatetto che conosce e aiuta). Più sul piano politico in questi anni ha rappresentato pro bono una parte delle famiglie sinti e ha rivendicato la sua funzione di vigilanza sulla città, in particolare sulle “tangente al quadrato”, la manovra su via Mazzini, che l’avvocato segnalò nel 2018 e che divenne poi uno dei capitoli dell’inchiesta Mensa dei Poveri (2019) che ha al centro Nino Caianiello.

Romano aveva intuito che il piano regolatore Pgt poteva essere inquinato da elementi illeciti: il Pgt venne approvato in prima battuta, appena prima dell’inchiesta, ma poi l’amministrazione Cassani fece retromarcia riconoscendo che era viziato dagli interessi illeciti. Romano venne querelato dallo stesso Caianiello, ne è uscito con l’archiviazione della querela.
Quando scoppiò il caso Mensa dei Poveri, anche Gianluigi Paragone venne a Gallarate, dove fu protagonista di un animato confronto in piazza con il sindaco Cassani (Paragone era allora senatore M5S, avrebbe poi lasciato il Movimento).

Temi che torneranno anche in questa campagna elettorale, probabilmente insieme a quelli del sociale. Gallarate al Centro si presenterà con la sua lista, il gruppo di ItalExit potrebbe contribuire con alcuni candidati oppure potrebbe anche avere la forza per presentare una sua lista, sempre a sostegno di Romano.

C’è tempo per capire gli assetti elettorali. Per ora la novità è quella di un terzo candidato, dopo Silvestrini e Cassani (e attendendo quantomeno il quarto nome, quello di +Gallarate). Settimana prossima è già fissato un nuovo incontro tra Romano e Paragone.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Aprile 2021
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