Il PoliteAma rinasce e può far grande Varese
Voci in platea | PoliteAma In/between è il nome di un progetto della Fondazione Molina. Intervista ad Andrea Chiodi, regista e direttore del festival Tra sacro e Sacro monte
Voci in platea | PoliteAma In/between è il nome di un progetto della Fondazione Molina. Si lavorerà per aprire lo spazio del foyer alla città e la comunicazione avrà un ruolo centrale. Una serie di personaggi varesini racconteranno la loro relazione con il Politeama, la loro visione della cultura e tanto altro. È il turno di Andrea Chiodi, regista e direttore artistico del festival Tra Sacro e Sacro monte.
Che ricordi hai del Politeama?
«Ho ricordi un po’ vaghi di quando ero piccolo e ci venivo per il cinema. Poi ci sono entrato recentemente, quando era già chiuso e nel vedere tutte le poltrone vuote mi faceva un po’ sognare. Ci vedevo un nuovo teatro».
Che valore ha la cultura per le comunità?
«La cultura è un motore enorme per la comunità e per la città. Ho l’esperienza di aver lavorato in tanti teatri in Italia e questi sono diventati l’elemento centrale delle realtà. Credo che questo valga anche per Varese».
Tanti anni del festival Tra Sacro e Sacro monte, come vedi ora lo sviluppo culturale della città?
«Il festival ha superato i dieci anni ed è molto amato da Varese. Noi abbiamo bisogno di una istituzione che sappia attrarre tutte le forze del territorio. Il teatro di una città può farla crescere tanto e lo stesso vale per gli artisti giovani e meno affermati. Oggi manca questa istituzione culturale che sappia tenere insieme».
Credi sia possibile avere più luoghi culturali e teatrali?
«La presenza di più spazi è una ricchezza, ma ci vuole un coordinamento. Servirebbe per costruire qualcosa che diventi più grande. Ogni realtà deve avere una propria identità forte, ma ci possono essere più voci che collaborino».
Il Molina ha lanciato un progetto per iniziare a sistemare il foyer e per questo chiede un aiuto alla città. Come vedi questa proposta?
«Sarebbe una occasione interessante, ma non deve essere un contenitore vago, che offre spazi in affitto. Bisogna decidere subito cosa deve essere questo luogo. Bene tante voci ma con una idea già precisa in vista della realizzazione del teatro».
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La cultura genera coesione sociale e anche 90 miliardi di euro
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