Il primo mercato mondiale della CO2 segna -13,3 % emissioni nel 2020
Cos'è e come opera il sistema "ETS UE" e come si sono ridotte nei vari settori le emissioni durante l'anno della pandemia

Il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS UE) è una delle pietre angolari su cui si fonda la politica dell’UE per contrastare i cambiamenti climatici e uno strumento essenziale per ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra. È il primo mercato mondiale della CO2 e continua a essere il più esteso.
Ma come funziona?
Il sistema ETS UE opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Il tetto si riduce nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscono.
Entro questo limite, le imprese ricevono o acquistano quote di emissione che, se necessario, possono scambiare. Possono anche acquistare quantità limitate di crediti internazionali da progetti di riduzione delle emissioni di tutto il mondo. La limitazione del numero totale garantisce che le quote disponibili abbiano un valore.
Alla fine di ogni anno le società devono restituire un numero di quote sufficiente a coprire le loro emissioni se non vogliono subire pesanti multe. Se un’impresa riduce le proprie emissioni, può mantenere le quote inutilizzate per coprire il fabbisogno futuro, oppure venderle a un’altra impresa che ne sia a corto.
Lo scambio crea flessibilità e garantisce che le riduzioni delle emissioni avvengano quando sono più convenienti. Un solido prezzo della CO2 favorisce inoltre gli investimenti in tecnologie pulite e a basso rilascio di CO2.

Uno sguardo all’anno passato, l”anno del covid”
La Commissione Europea comunica che le emissioni di gas a effetto serra dei gestori che rientrano nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) sono diminuite del 13,3 % nel 2020 rispetto al 2019. La riduzione complessiva è il risultato di una riduzione dell’11,2 % delle emissioni prodotte dagli impianti fissi e di una riduzione straordinaria del 64,1 % delle emissioni del trasporto aereo. Il settore dell‘energia elettrica ha registrato un calo delle emissioni del 14,9 %, che riflette sia la riduzione del consumo di elettricità dovuta alla pandemia e alla transizione dal carbone alla produzione di gas naturale, sia la sostituzione dei combustibili fossili con fonti energetiche rinnovabili. Questa significativa riduzione delle emissioni – sebbene in parte dovuta alla pandemia di COVID-19 – dimostra che il sistema ETS è uno dei più efficaci tra i nostri strumenti di politica climatica.
A giugno, in occasione della presentazione del pacchetto legislativo “Fit for 55”, la Commissione presenterà proposte per rafforzare ed eventualmente estendere il sistema ETS per adeguare il nostro mix di politiche al maggiore livello di ambizione in materia di clima. Il sistema ETS – pietra angolare della politica climatica dell’UE – copre le emissioni di oltre 10 000 centrali elettriche, impianti industriali e compagnie aeree, che insieme generano circa il 40 % delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. I dati sulle emissioni verificate per il 2020, comunicati dai gestori, sono disponibili sul sito web del catalogo delle operazioni dell’UE.
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