Raccogliere rifiuti divertendosi: dal “plogging” ai viaggi “raccatta plastica”
Grande sensibilità dei popoli europei verso le tematiche ambientaliste che il progetto Eu Eco-Tandem, cofinanziato dall'Unione Europea, punta a sostenere favorendo un turismo sempre più sostenibile

Sono tante le nuove tendenze legate alla filosofia del “zerowaste”, della raccolta dei rifiuti e del recupero di quelli abbandonati qui e là che oltre ad inquinare deturpano i nostri paesaggi, più o meno urbani che siano.
Per esempio si chiama “plogging” l’originale attività fisica che promuove amore ed attenzione verso se stessi e l’ambiente. Una disciplina che oggi vanta sempre più follower in tutto il mondo, il cui nome deriva dall’unione tra il termine inglese “jogging” ovvero corsa a passo lento e il verbo svedese “plocka upp”: raccogliere.
L’idea, partorita dallo scandinavo Erik Ahlström, è semplice quanto geniale: fare sport all’aria aperta e allo stesso tempo ripulire strade e sentieri da rifiuti abbandonati da persone poco sensibili nei confronti dell’ecologia. Un’attività, che unisce l’utile al dilettevole, consentendo di tenersi in forma aiutando l’ambiente.
Per cominciare, non serve molto. Basta “armarsi” di indumenti e scarpette confortevoli, guanti protettivi, sacchetti in cui riporre la spazzatura e tanta grinta. Il resto verrà da sé. Anzi, stando a chi ha già provato, pare che questa pratica crei anche tanto divertimento oltre che “dipendenza”: consente di ammirare le bellezze locali, favorisce la nascita di nuove amicizie, permette di scolpire il fisico e di bruciare non poche calorie, raccogliendo di tutto. Dalle bottiglie sia in plastica che vetro, alle cartacce, passando per lattine e maschere monouso per il viso.
L’iniziativa sta contagiando tutta l’Europa e proprio Bruxelles sta supportando attraverso una serie di progetti concreti e finanziamenti ad hoc. Come il progetto Eu Eco-Tandem, promosso dall’Enit (Agenzia nazionale italiana del turismo) e cofinanziato dall’Unione Europea, che punta a favorire, soprattutto in questo periodo così particolare e difficile per tutti dovuto al Covid 19, un Turismo sostenibile. Un progetto articolato, che prevede una serie di attività in grado di incoraggiare piccole e medie imprese, finora legate ad un turismo di tipo tradizionale, facilitando la nascita di nuove sinergie.

E non solo a piedi: c’è chi sceglie di percorrere con una speciale bici cargo non elettrica migliaia di chilometri munita di “pinza raccogli rifiuti“. E’ il caso di Myra Stals che con il suo progetto “Cycle 2 Recycle” ha percorso, dal 2016 al 2020, oltre 16’000 km in giro per l’Europa raccogliendo chili e chili di plastica. L’obiettivo principale di Cycle 2 Recycle è quello di aumentare la consapevolezza sull’inquinamento della plastica e di ispirare le persone a smettere di usare la plastica monouso “Nessuna montagna è troppo alta e nessuna valle è troppo bassa: per sensibilizzare l’opinione pubblica”, si legge sul sito del progetto.
Attività che fanno bene alla saluta nostra e del pianeta, che c’è solo da augurarsi diventino una moda sempre più diffusa.
Vi è capitato di partecipare ad una iniziativa simile? Avete mai raccolto rifiuti mentre facevate una passeggiata? Raccontateci le vostre esperienze, scrivete a martinellieleonora@gmail.com
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