“Rubens giocava a pallone”, il libro sugli anni alla Gallaratese di Fadini
Il giocatore morto a Superga ha giocato 4 anni a Gallarate prima di essere acquistato dal Grande Torino
Ci sono vicende che spaccano in due il futuro dal passato, dividendo di netto quello che era prima e quello che invece verrà. Il 4 maggio 1949 l’aereo che riportava a casa da Lisbona il Grande Torino, cinque anni di fila campione d’Italia, si schiantò a Superga. Una tragedia che causò 31 morti tra giocatori, dirigenti, allenatori, giornalisti e membri dell’equipaggio.
Tra questi il più giovane di tutti era il 21enne centrocampista Rubens Fadini.
“Rubens giocava a pallone” è il libro scritto da Stefano Muroni (270 pagine, Edizioni Pendragon, in foto l’immagine di copertina di Rosanna Mezzanotte) che racconta una parte della vita del calciatore, quella vissuta a Gallarate e nella Gallaratese prima di venire acquistato dal Torino.
Questo una piccola descrizione dell’autore: «Nato nel 1927 da una famiglia di origini venete trasferitasi sui terreni della grande bonifica ferrarese, dove si cercavano coltivatori, fin da bambino sogna di diventare un calciatore, senza essere capito dal padre. Dopo anni di malumori, traslochi in vari poderi, ricatti e violenze, i Fadini, che hanno 5 figli, approdano a Milano dove iniziano a lavorare in una fabbrica di funivie, la Ceretti & Tanfani. Il destino vuole che quell’azienda abbia una squadra di Dopolavoro calcio, dove Rubens si mette subito in mostra: pur di diventare un calciatore, è disposto a sfidare tutto e tutti, compresa la figura paterna. Nemmeno la guerra e i bombardamenti su Milano fermeranno il sogno del ragazzo che nel 1946 viene comprato dalla Gallaratese, all’epoca militante di Serie B. È il suo primo grande ingaggio, una meravigliosa vetrina per farsi notare. Nemmeno tre anni dopo il Torino gli mette gli occhi addosso: “A Gallarate il Torino ha trovato il nuovo Mazzola”, scriverà un giornalista. Sei mesi di maglia granata, dieci presenze e un gol memorabile contro il Milan. E poi quel 4 maggio… quando l’aereo della squadra granata precipita sulla collina di Superga: Rubens è la più giovane vittima della più grande tragedia sportiva italiana».
Stefano Muroni, partendo da un’attenta ricerca storica, riscopre in queste pagine, romanzandola, la vita di un campione dimenticato, la cui breve parabola ha il respiro dell’epopea e la magia di una leggenda.
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